Violenza sulle donne, «che caos ai servizi sociali»
Il consigliere del Pd Erica D'Adda presenta un'interrogazione riguardo alla gestione di un caso di abusi su una donna di Busto: "Vorremmo capire come funziona la rete di aiuto messa in piedi con l'associazione Eva"
Violenza sulle donne, come risponde il Comune di Busto Arsizio e quali misure adotta a tutela delle stesse e di eventuali minori? Se lo chiede il consigliere del Pd Erica D’Adda in una interrogazione al sindaco e all’assessore ai servizi sociali Ivo Azzimonti accusato di aver messo a disposizione il suo ufficio per ascoltare una donna di Busto Arsizio, vittima di abusi familiari, insieme ai componenti dell’associazione E.V.A. e davanti al figlio minorenne.
«Nella prima metà di luglio la Caritas e il Filo Rosa di Olgiate hanno segnalato il caso di una donna residente a Busto Arsizio, madre di due bimbi, vittima di abuso e violenza in famiglia – scrive la D’Adda – i servizi sociali non hanno assicurato alla donna un posto sicuro in una comunità protetta, una volta attestata la gravità della situazione già con l’aiuto delle due organizzazioni, a ciò preposte; compito che si è assunto la Caritas di Olgiate, che ha trovato una sistemazione temporanea della signora coi suoi bimbi a Pavia, presso la comunità di Don Benzi, per alcuni giorni – da mercoledì 11/07 al lunedì successivo».
Il lunedì successivo l’associazione E.V.A. avrebbe valutato il caso, ascoltando la donna negli uffici dell’assessore, alla presenza di un figlio minorenne, – scrive ancora il consigliere del Pd – cercando poi con buona volontà ma non senza difficoltà e senza che questo fosse compito loro – una nuova destinazione alla sventurata donna (sempre presenti le volontarie Caritas e Filo Rosa)»;
La D’Adda, di fronte a questa serie di malfunzionamenti della procedura, si chiede se E.V.A. sia quell’associazione di volontariato con compiti paralleli a quelli di Filo d’oro come è stata descritta: “professionisti che già operano nel sociale e che, a vario titolo, si interfacciano con le istituzioni, con il disagio e con la prevenzione al disagio” – scrive l’esponente democratica che conclude andando a riprendere le parole dell’assessore alla partita riportate sul sito del Comune:
Le conslusioni di Erica D’Adda sulla vicenda non sono affatto benevole nei confronti dell’assessore Azzimonti: «Certamente un intervento caotico potrebbe ammazzare ogni risorsa, che pur tuttavia può essere ripristinata; e d’altra parte l’intervento caotico rischia però anche di far ammazzare o far subire violenze gravi alle donne, che non sono, ahinoi, “ripristinabili” con la supervisione, e necessitano da subito di comunità protette; interfacciarsi con le istituzioni non significa assolvere i compiti delle stesse, e la presenza di queste realtà importantissime non esime le istituzioni dall’ottemperare ai propri doveri;
Per questo chiediamo, come gruppo del Pd, cosa sia successo in questo specifico caso, chi l’ha seguito presso i servizi sociali, come l’ha seguito, come ha disposto la soluzione, come ci si è rapportati con le associazioni; una relazione dettagliata di come i servizi sociali affrontano richieste di aiuto per violenza: cosa fanno realmente dal primo momento in cui ricevono la segnalazione, passo per passo, fino alla conclusione dell’iter; quali ambiti e strutture siano adibiti a tale scopo presso i Servizi Sociali di via Roma, oltre all’ufficio dell’assessore, forse non del tutto idoneo ad assolvere necessità di questo genere».
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Felice su Tutto ma proprio tutto sui cani nel Varesotto: le razze più diffuse comune per comune
GrandeFratello su Che fare a Varese e nel Varesotto nel weekend del 13, 14, 15 settembre
Alessandro Brachetti su Che fare a Varese e nel Varesotto nel weekend del 13, 14, 15 settembre
Giulio Moroni su Il grande gesto di Filippo Rovelli: si ritira dal campionato per lasciare il titolo a Luca Salvadori
lenny54 su La Finanza di Malpensa sequestra 23 milioni per una maxi evasione sugli orologi di lusso
Viacolvento su In più di 200 alla manifestazione per difendere il bosco di Via Curtatone a Gallarate
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.