I clienti difendono il Mia: “Ora chiudete anche il mercato!”
Dopo l’inaspettata chiusura del locale sopra la Piscina Manara sono molte le voci che si levano contro la decisione. I clienti del Mia Beach difendono il locale respingendo le accuse al mittente e, intanto, anche la politica cittadina inizia a muoversi.
“Avremmo voluto farvi un ultimo regalo questo week end e farvi sentire la nostra mancanza per tutto l’inverno ma non ci è permesso. A causa di schiamazzi denunciati dal vicinato il locale rimarrà chiuso da questa sera. Vi ringraziamo per la fantastica stagione e vi diamo appuntamento alla prossima primavera!”. E’ con queste poche righe che i gestori del Mia Beach hanno dato l’annuncio sulla pagina Facebook della chiusura forzata della stagione dovuta al sequestro della struttura. Musica troppo alta, abusi edilizi e violazioni delle norme igieniche sono le accuse. Accuse che vengono respinte al mittente non solo dai gestori del locale ma anche dagli stessi clienti. Sulla musica «effettivamente nel locale era difficile comunicare -racconta Francesca- però nel piazzale davanti non ricordo di averla mai sentita». Ma sull’essersi trasformato in una vera e propria discoteca, i commenti sono tutti concordi nel testimoniare che «io, di gente ballare, non ne ho mai vista». E la difesa del Mia non è solo portata avanti dai più giovani. «Di tanto in tanto andavo anch’io che giovane non lo sono più e lo trovavo un posto piacevole e la musica già in strada non si sentiva più -scrive Silvano, chiedendosi ironicamente– Ma i vicini non si lamentano del caos che provoca il mercato e della puzza del merluzzo fritto che si sente? Cosa facciamo aboliamo il mercato?».
Ormai però i sigilli dell’autorità giudiziaria hanno chiuso il locale con qualche giorno d’anticipo rispetto al calendario stagionale previsto. “Strano, a Busto sono sempre tutti così tolleranti nei confronti dei pochi locali per giovani”, ironizza una ragazza su Facebook. Ma nel coro di proteste verso la decisione di chiudere il locale c’è anche chi esprime la sua solidarietà ai vicini ricordando “il primo anno di Zero (la celebre discoteca estiva a Olgiate Olona, ndr). Due mesi senza chiudere occhio per colpa della musica altissima fino alle 5 del mattino. Fatto chiudere anche lui e quando ha riaperto, due anni dopo, si sono dati una regolata e noi abbiamo ritrovato la pace notturna!”.
Le tempistiche della chiusura comunque hanno fatto storcere il naso a qualcuno. “Un locale estivo fatto chiudere dai carabinieri il 19 settembre a stagione ormai finita -scrive un altro nostro lettore- mi sembra una cosa molto ridicola e abbastanza pilotata e organizzata!”.
Intanto anche la politica cittadina inizia a muoversi. “Questo è l’ennesimo smacco che la burocrazia fa alla vita notturna e giovanile della città” scrivono congiuntamente il consigliere Checco Lattuada e il gruppo Giovane Italia invitando “l’amministrazione comunale a limitare tali interventi per evitare di rendere altrimenti Busto una città morta".
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