Tentano di scassinare i videopoker del bocciodromo, arrestati
I ladri si erano introdotti di notte nella struttura cercando anche di neutralizzare l’allarme. I carabinieri li hanno colti sul fatto, condannati a 10 mesi di carcere dopo aver confessato
Hanno tentato l’assalto alle macchinette videopoker del bocciodromo, ma sono stati fermati dai carabinieri e arrestati. A finire in manette, dopo essere stati colti sul fatto, sono stati due super pregiudicati, molto conosciuti alle forze dell’ordine: un 50enne residente a Gallarate e un 42enne residente a Gallarate. Il primo soprattutto ha precedenti per rapina, estorsione, tentato omicidio, e si è già fatto più di venti anni di carcere. Fu anche tra i protagonisti dell’assalto armato a un furgone porta valori a Vedano Olona nel 1984.
A parte i precedenti, i due uomini sono stati fermati nella notte tra mercoledì e giovedì dopo che si erano introdotti nel bocciodromo di via Primo Maggio a Lonate Ceppino. Avevano cercato di manomettere la sirena di allarme spruzzando del poliuretano espanso sulla scatola, ma è comunque partita la chiamata telefonica ai carabinieri. I militari della Tenenza di Tradate, che fa capo alla Compagnia di Saronno, erano già in giro con diverse vetture e sono accorsi con tre pattuglie sul posto, circondando il bocciodromo.
Quando sono arrivati, i ladri erano ancora all’interno, ma hanno cercato la fuga scavalcando il muro di cinta sul retro dell’edificio. Sono stati comunque scoperti dai carabinieri mentre si nascondevano dietro una macchina: inequivocabili le prove contro di loro, dalle impronte delle scarpe all’interno dell’edificio, fino alle giacche sporche della schiuma utilizzata per neutralizzare la sirena dell’allarme. Durante la perquisizione sono anche stati trovati addosso ai due gli attrezzi da scasso utilizzati anche per scassinare le macchinette videopoker.
I due uomini sono stati quindi arrestati e giovedì mattina sono stati processati per direttissima per tentato furto aggravato e possesso di arnesi atto allo scasso. Dopo aver confessato e ottenuto il patteggiamento, per loro il giudice ha deciso una pena di 10 mesi di carcere e 400 euro di multa. Intanto proseguono le indagini sui telefonini che sono stati sequestrati ai due uomini per capire se siano responsabili anche di altre rapine simili alle macchinette videopoker, avvenute in provincia nelle scorse settimane.
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