In vacanza sul lago, ma per fare i colpi: 9 arresti
I particolari dell’operazione Lago Pulito, già anticipata ieri da Varesenews: tutto partì l’estate scorsa in un cantiere nautico di Belgirate
Una joint venture ucraino-moldava che ha fatto logorare le suole delle scarpe dei carabinieri di Varese e Verbania, che hanno effettuato pedinamenti nelle Province di Torino, Varese, Milano, Monza Brianza, Bergamo, Venezia e Treviso: ma alla fine tanto lavoro ha dato i suoi frutti. L’obiettivo era difatti quello di dare un nome ai componenti della banda accusata in poco tempo di aver messo a segno diversi colpi nei cantieri nautici del Lago Maggiore. Tutto frutto di “capatine” sul lago mascherate da sopralluoghi di appartenenti all’organizzazione dell’Est europeo che nelle acque del Verbano aveva intravisto un business criminale: rubare i motori nautici per rivenderli all’estero.
Per questo ieri e lo scorso 11 gennaio carabinieri del nucleo investigativo di Verbania, in collaborazione con i militari dell’Arma di Varese, hanno tratto in arresto nove cittadini moldavi ed ucraini a conclusione della prima fase dell’operazione di servizio battezzata “Lago Pulito”, finalizzata alla prevenzione e repressione del fenomeno dei furti di motori nautici fuoribordo commessi in questa Provincia ed in altri centri lacustri e marini del Nord Italia.
Le indagini hanno avuto inizio continuando l’attività investigativa che nella scorsa estate, aveva già portato in carcere quattro giovani Ucraini autori di un furto di motori marini in Belgirate.
Le investigazioni si sono servite come anticipato di prolungati servizi di osservazione e pedinamento effettuati nelle sette provincie del Nord Italia. Alla fine sono stati arrestati nove cittadini ucraini e moldavi, non in regola con il permesso di soggiorno, che avevano la dimora in provincia di Milano e Varese di cui otto facenti parte di due distinte organizzazioni criminali, che con frequenza quasi quotidiana, dal mese di aprile al mese di luglio 2012 effettuavano sopralluoghi sui laghi del Nord d’Italia (Lago Maggiore, d’Orta e Como) nonché Mar Adriatico al fine di individuare cantieri e/o barche ormeggiate ove erano presenti motori di ultima generazione per poi entrare in azione durante la notte. In particolare, nel corso dell’indagine è emersa la figura di Kyrlan Vasyl, 39enne capo dell’organizzazione ucraina che fungeva da cerniera col clan dei moldavi, i cui capi sono stati identificati in Cojuhari Vasilii, 27 anni e Muscinschii Nicolai, 26 anni.
Lo schema era questo: i moldavi rubavano la merce e gli ucraini la piazzavano; il tutto anche su commissione. La refurtiva, prima di passare nelle mani dell’organizzazione ucraina, veniva occultata all’interno di furgoni poi risultati rubati, da parte dei moldavi.
L’attività consentiva di poter recuperare e riconsegnare ai legittimi proprietari , con l’ausilio dei militari di 14 motori marini e cinque autoveicoli riconducibili ad undici furti commessi.
Periodicamente i malviventi ucraini, una volta imballati accuratamente i motori, trasportavano la refurtiva con un furgone, insieme ad altra merce non provento di furto, nell’est Europa.
Otto indagati per associazione per delinquere finalizzata ai furti e ricettazione di motori marini sono stati arrestati a Saronno e Seregno (MB) e associati presso le case circondariali di Monza e Busto Arsizio.
L’indagato per ricettazione è stato rintracciato a Milano e associato a San Vittore.
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