Laboratorio antirazzismo, si comincia lunedì
Il 28 gennaio due appuntamenti nella sala del Camino della prestigiosa villa, oggi sede dell'Icma. Sono i primi incontri del laboratorio voluto dal sindaco sulla spinta dell'episodio di razzismo avvenuto durante Pro Patria-Milan
Lunedì 28 gennaio, all’indomani della giornata dedicata della memoria della Shoah, prenderà il via il “laboratorio contro il razzismo”, o meglio, «il progetto di educazione alla pace, al rispetto, alla tolleranza per estirpare il razzismo dentro e fuori gli stadi», come lo ha definito il sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli, anche in seguito a quanto si è verificato durante la partita amichevole Pro Patria–Milan.
La giornata si svolgerà a villa Calcaterra, prestigioso edificio di proprietà comunale (foto a sin.), sede di una scuola superiore di cinema (l’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni), luogo simbolo per la storia della città e anche per questo scelto per l’avvio del progetto: durante la seconda guerra mondiale, la villa, di proprietà di una famiglia milanese, era diventata la sede del comando tedesco. Dimenticata per anni, solo di recente è rifiorita ed è stata riaperta ai cittadini; un vero e proprio simbolo di come si possa trasformare le negatività in positività e speranza.
Alle 15 nella stessa cornice, il laboratorio sarà ufficialmente insediato con una riunione operativa dedicata soprattutto agli aspetti socio-culturali, educativi e formativi: sarà il momento di associazioni culturali, sportive, giovanili, scuole, agenzie educative, di mettere a confronto le diverse esperienze e le diverse proposte. Tra le conferme molte scuole superiori e medie del territorio, le associazioni giovanili, l’Associazione Società Sportive Bustesi, l’UISP, lo stesso Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni.
«Fermamente convinto della necessità di trasformare un episodio esecrabile in un’occasione di cambiamento, soprattutto culturale, attraverso l’educazione e la formazione dei più giovani – spiega Farioli – ho avviato un progetto che non nasce dal nulla, ma che continua l’opera di educazione alla pace, alla legalità, alla cittadinanza responsabile, al rispetto della memoria e della storia avviata da anni in città, con il coinvolgimento e l’attiva partecipazione delle scuole, delle agenzie educative e delle associazioni del territorio. Un percorso che trova come principale punto di riferimento valoriale il tempio civico s. Anna, centro permanente di educazione alla pace riconosciuto a livello internazionale e che ogni giorno si alimenta di iniziative, di contenuti, di esperienze, come confermato anche in questi giorni dalla partecipazione alle celebrazioni per la giornata della memoria».
La vicenda dello Speroni, secondo il sindaco Farioli, «ha solo dato un ulteriore impulso a un percorso già avviato e consolidato e permette l’emersione, anche mediatica, di una serie di attività in continuo svolgimento e evoluzione. Il laboratorio che sarà ufficialmente avviato lunedì non rappresenta e non rappresenterà quindi un unicum, ma è una perla di una preziosa collana di esperienze, è un’ulteriore opportunità di crescita per i giovani, per l’intera città, per il territorio».
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