La perizia sul pornomassaggiatore: “Parzialmente incapace di intendere e volere”
E' l'unica arma della difesa per ottenere alemno uno sconto di pena per Roberto Benatti, il falso fisioterapista accusato di aver violentato centinaia di persone, compresi dei minori, dopo averli sedati
Roberto Benatti sarebbe parzialmente incapace di intendere e di volere in relazione agli abusi sessuali commessi. Questo il risultato della perizia, eseguita dal professor Giuseppe Armocida nel 2007, sull’imputato accusato di aver violentato centinaia di pazienti che credevano di essere curati da un fisioterapista e, invece, finivano nelle mani di una persona affetta da "parafilia" che le sedava e le violentava. I risultati della perizia sono stati presentati in aula questa mattina, mercoledì, durante il processo in corso di svolgimento al tribunale di Busto Arsizio. La parafilia è un disturbo di natura sessuale che provoca pulsioni erotiche connotate da fantasie o impulsi intensi e ricorrenti, che implicano attività o situazioni specifiche che riguardino oggetti, che comportino sofferenza e/o umiliazione, o che siano rivolte verso minori e/o persone non consenzienti.
La forma di parafilia di cui è affetto Benatti, secondo Armocida, è del tutto particolare e – dai dati raccolti dal consulente – risalirebbe ad una o più molestie sessuali subite in età adolescenziale dall’imputato. Benatti, dunque, da questo punto di vista sarebbe parzialmente impossibilitato nell’intelletto e risulta essere un soggetto pericoloso che non riuscirebbe a frenare questo impulso sessuale definito "coattivo" se non dopo un trattamento psicoterapeutico. Benatti è irreperibile da molto tempo e si ritiene sia all’estero. Il professore ha specificato che anche la sua omosessualità sarebbe stata condizionata dalle violenze subite in età adolescenziale, una tendenza che Benatti avrebbe provato a frenare attraverso una relazione sentimentale con una donna, poi interrotta, per poi riesplodere con relazioni sessuali con persone dello stesso sesso. La perizia era stata richiesta dal sostituto procuratore Loredana Giglio che si occupò del caso Benatti e ne dispose l’arresto ma è stata prodotta dalla difesa, rappresentata dall’avvocato Alberto Talamone, che punta ad ottenere una riduzione della pena. Il 27 marzo verrà chiuso il dibattimento e toccherà al pm Raffaella Zappatini avviare la discussione.
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