“La politica riparta dal lavoro”

"Fondata sul lavoro", le proposte della Cgil si sono confrontate con i candidati alle prossime elezioni regionali

cgil piano lavoro febbraio 2013La politica deve ascoltare e agire con testa e cuore per affrontare la crisi dell’occupazione. La Cgil, dopo 64 anni dal Piano del lavoro di Giuseppe Di Vittorio, ripropone una iniziativa analoga. “Serve una grande rivoluzione culturale che affronti innanzitutto il tema del Paese”, si legge nel Piano del Lavoro. Da qui l’individuazione degli obiettivi che partono dalla creazione di nuovi posti di lavoro legati: “ad attività di risanamento, bonifica, messa in sicurezza del territorio e valorizzazione dei beni culturali; allo sviluppo dell’innovazione tecnologica nella tutela dei beni artistici; alla riforma e al rinnovamento della Pubblica amministrazione e del welfare; all’economia della conoscenza; all’innovazione e alla sostenibilità delle reti infrastrutturali”.

Marinella Magnoni e Franco Stasi sono partiti proprio da qui per introdurre una mattinata di confronto. Davanti a una sala piena con cinquecento persone, la reponsabile organizzatova e il segretario generale della Camera del lavoro hanno spiegato il perché di “Fondata sul lavoro”.”Il lavoro è l’unica possibilità per far ripartire questo paese, tenendo sempre presente che lavoro e legalità sono un binomio inscindibile”.
La Cgil ha organizzato più di 200 assemblee nella provincia per presentare il piano del lavoro. “I lavoratori chiedono di esser ascoltati anche perché il vento della crisi non accenna a diminuire. Non vi nascondo la drammaticità della situazione anche nella nostra provincia. Il Paese è fermo e a Varese abbiamo una disoccupazione crescente con oltre 34mila disoccupati che rappresentano l’8,8% della popolazione attiva. Noi – ha continuato Stasi – vogliamo far sentire la nostra voce anche alla politica perché abbiamo la pretesa di rappresentare una parte importante del nostro Paese. Occorre dire con chiarezza che se non si riparte dal lavoro non ci sarà alcuno sviluppo e questo a maggior ragione nel nostro territorio caratterizzato dal manifatturiero che va difeso con forza. I danni maggiori arrivano da vent’anni in cui i profitti spesso sono stati dirottati su rendite e finanza. In questo anche il sistema di impresa ha qualche responsabilità nella crisi della situazione italiana”.
Il segretario generale ha poi chiesto che il futuro Parlamento si impegni per approvare una legge sulle rappresentanze e la democrazia  nei luoghi di lavoro. 
Alla relazione di Stasi sono poi seguiti gli interventi dei responsabili di dodici categorie professionali. Ognuno ha sottolineato aspetti diversi, propri delle diverse realtà. Una serie di analisi che hanno permesso di far luce sullo stato della crisi in provincia.
Due ore di discorsi centrati sui temi del lavoro che hanno poi aperto la tavola rotonda con cinque candidati alle regionali.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Febbraio 2013
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