Palude Brabbia, trent’anni “alla grande”

L'oasi Lipu festeggia il trentennle della proclamazione a riserva naturale, e i 20 anni di collaborazione con la Provincia di Varese, con numeri in costante crescita

Trent’anni di Palude Brabbia (intesa come riserva naturale), venti di collaborazione tra Provincia di Varese e Lipu e quasi 10 mila visitatori stimati, solo nel 2012, oltre a una serie di attività e proposte che piacciono sempre più ai cittadini della provincia, ma anche a quelli che vengono da fuori.

Le occasioni per celebrare la storia dell’oasi della Palude Brabbia, una delle zone più importanti in Italia per biodiversità, sono tante: a dirlo sono stati i responsabili nazionali e locali della Lipu, che hanno voluto tracciare un bilancio di dodici mesi di attività, ma anche ribadire che: «Certi numeri e traguardi si possono raggiungere solo grazie a un lavoro di squadra – ha spiegato il responsabile nazionale Oasi Lipu Ugo Faralli  – E in questa squadra non può che essere annoverata Provincia di Varese, che da sempre, fin dalla creazione, sancita per rafforzare per la tutela e la protezione di quest’oasi, è sempre stata presente».

«La Palude Brabbia è uno dei luoghi che sta più a cuore alla Provincia di Varese – ha confermato il Vicepresidente e Assessore a Tutela ambientale a villa recalcati Luca Marsico – E personalmente devo dire che mi sento orgoglioso del rapporto e degli ottimi risultati che insieme a Lipu siamo riusciti a raggiungere negli ultimi anni. Questo va a vantaggio del nostro territorio, dell’ambiente e del suo equilibrio da preservare, ma anche dei tanti cittadini che hanno scoperto con una visita in palude un pezzzo del proprio territorio». «I numeri registrati alla palude Brabbia sono quasi da record» conferma Faralli, che ricorda anche come la citazione "classica" in Lipu, per ricordare come le loro 31 oasi siano sparse in tutta Italia, ricordi continuamente il sito varesino, visto che si dice: "abbiamo oasi dalla Brabbia a Siracusa".  Mentre Massimo Soldarini, responsabile nazionale dei volontari Lipu e del progetto Tib, che ha erogato 3 milioni di euro per le "strade degli animali, può sostenere: «Oggi finalmente tutti hanno compreso l’importanza delle paludi. E il nostro impegno nell’oasi Brabbia è quello di far sì che questa resti una zona umida, con le conseguenze benefiche per l’ecosistema che questa sitazione dà».

A delineare i numeri legati all’attività e ai visitatori del 2012 è stata invece Barbara Ravasio, la quale ha argomentato le tante possibilità di visita: dai percorsi, alle uscite guidate, alle viste sul lago con la Stramba, ricordando poi come dal 2012 Lipu gestisce anche la stazione ornitologica dove si fanno studio e ricerca dei flussi migratori.  «3415 persone accompagnate in riserva, quasi 2000 di questi sono studenti, di ogni ordine e grado – sono le cifre sciorinate da Ravasio – Si stima, in totale, che il numero delle persone che ha avuto accesso in riserva in un anno sia superiore a diecimila: un numero più che raddoppiato dal 2005. Sulla nuova barca, la Stramba, che fa visite guidate sul lago di Varese sono saliti oltre 850 persone in un anno. Più di 12000 persone hanno avuto accesso al sito, e 1600 famiglie sono iscritte alla newsletter».



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Pubblicato il 19 Febbraio 2013
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