Province: “Una riforma troppo affrettata”

Il presidente Galli chiede la revisione della norma che trasformerà la Provincia, Marsico (Pdl) parla di legge "dissennata". Aspesi (Pd): "Si è partiti dalla parte sbagliata, prima rivedere le competenze degli enti locali"

La necessità di rimettere mano alle scelte fatte sulle province è, secondo l’attuale presidente di quella di Varese Dario Galli, «inevitabile». Da Villa Recalcati, al termine di uno degli ultimissimi consigli provinciali che sono rimasti da svolgere (molto breve: non più di un quarto d’ora), il parere sul provvedimento che trasformerà la politica provinciale è negativo con diverse sfumature.
Il presidente e la maggioranza rivendicano, naturalmente, il lavoro svolto e chiedono una ferma revisione della norma che ci si appresta a mettere in pratica con il commissariamento. Dal Pd non nascondo che le cose dovevano essere gestite diversamente.
Quali siano in realtà le certezze su quello che accadrà alle provincia lo si sa, anche sulla carta, solo fino a un certo punto e Galli chiede fin da subito che chiunque sia chiamato a governare dal mese prossimo rimetta mano alla materia: «ritengo estremamente negativa questa variazione istituzionale – spiega il presidente leghista -, non tanto per l’attuale giunta che sarebbe scaduta comunque ad aprile, ma perché riteniamo che le province con competenze certe e con l’elezione diretta del presidente e del Consiglio avevano una propria capacità di gestire la situazione del territorio e di fare iniziative utili, diversamente sarà tutto più difficile e chi ne perderà sarà la rappresentanza del territorio e del volore dei cittadini».
Gli fa eco l’assessore Pdl Luca Marsico che invece parla di legge “dissennata»: «una legge della quale ben presto avvertiremo gli effetti negati, soprattutto se pensiamo al periodo di lungo commissariamento che ci attende. La Provincia di Varese – spiega – non avrebbe meritato questo tipo di trattamento tenuti conto dei risultati di eccellenza ottenuti. La riforma è stata frettolosa e non sarà foriera di cose positive».

In parte diverso e più articolato il discorso che sull’argomento fa il capogruppo del Partito Democratico Mario Aspesi, secondo il quale si è partiti ad affrontare il problema dal punto sbagliato: «per fare le cose seriamente si doveva cominciare dalla ridefinizione delle competenze di comuni, province e regioni: questo era il tema da porre – spiega Aspesi che è stato anche primo cittadino del comune di Cardano al Campo -. Ci sono molti ambiti nei quali un livello intermedio come quella della provincia deve essere valorizzato, certo – dice il capogruppo Pd – se i compiti della Provincia rimangono quelli di adesso che il consiglio sia di primo o di secondo livello cambia poco, perché la provincia ha compiti molto ristretti. Se i poteri dovessero però cambiare, come mi auspico, allora si che una svolta come quella verso la quale ci apprestiamo ad entrare sarebbe gravemente dannosa».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Febbraio 2013
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