Bacia un’adolescente, fermato ventiseienne
I fatti risalgono a giovedì scorso dopo le lamentele della giovanissima ai famigliari
Nella serata di ieri, venerdì 29 marzo i carabinieri della stazione di Azzate hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto un soggetto 26enne di origini pakistane per il reato di violenza sessuale su minore di anni 14.
Il fatto – secondo la ricostruzione dei carabinieri – parte dall’allarme lanciato, nella serata di giovedì 28 marzo, ai familiari e successivamente ai militari della stazione di Azzate. La ragazzina, sostengono gli investigatori, riferiva di essere stata avvicinata con un pretesto e successivamente afferrata e baciata sulle labbra da un ragazzo, scatenando così la reazione della vittima che riusciva a divincolarsi e scappare via, facendo desistere il giovane da ulteriori propositi.
Subito i militari si mobilitano nelle indagini grazie anche alla collaborazione della giovanissima, assistita anche da personale medico e da qualificati militari di sesso femminile. I carabinieri riescono così ad indirizzare le indagini su un gruppo di extracomunitari pakistani che nel medesimo pomeriggio dell’aggressione avevano distribuito volantini pubblicitari nella zona di Daverio, riuscendo così a seguito di ulteriori e serrati accertamenti ad intercettare, nella mattinata di venerdì 29, in un centro limitrofo, il gruppo di soggetti stranieri.
Inoltre, sulla scorta degli accertamenti effettuati e delle indicazioni anche fisiosomatiche fornite dalla vittima i militari individuavano nel gruppo il soggetto in questione, di origine pakistane, 26enne, peraltro sprovvisto di documenti, senza fissa dimora ed in posizione di permanenza illegale sul territorio nazionale.
"Acquisiti concordanti ed univoci elementi di reità a suo carico – dicono i carabinieri – nonché sulla scorta del concreto pericolo di fuga dell’indiziato, stante in particolare la sua posizione di irregolarità sul territorio nazionale e l’assenza di una stabile dimora, lo stesso veniva sottoposto a Fermo di Indiziato di delitto e su disposizione del pubblico ministero di turno presso la Procura di Varese, veniva associato presso la casa circondariale di Varese in attesa dell’udienza di convalida del fermo".
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