Carte false per ottenere il permesso di soggiorno, due denunce

A scoprirli gli agenti dell'ufficio immigrazione del commissariato di Busto Arsizio. Esibivano documenti fasulli rilasciati da imprese chiuse da anni

 Due cittadini stranieri che avevano fatto carte false per ottenere il permesso di soggiorno sono stati smascherati e denunciati dall’Ufficio Immigrazione del Commissariato della Polizia di Stato di Busto Arsizio.  Nel corso dei consueti controlli delle istanze e della documentazione presentata in Commissariato gli agenti di via Candiani hanno accertato che un cittadino albanese, nel chiedere il rinnovo del permesso per lavoro subordinato, aveva prodotto un contratto stipulato con una impresa edile del lodigiano che in realtà aveva cessato l’attività due anni prima, senza peraltro avere mai avuto alle proprie dipendenze lo straniero. A quel punto, rispondendo alla richiesta di integrare la documentazione con altra più aggiornata, l’albanese ha esibito una ulteriore assunzione da parte di una cooperativa di Monza che però, accertavano i poliziotti, non assumeva lavoratori dal 2010.

Il secondo caso ha invece riguardato un cittadino del Pakistan, che ha chiesto il rilascio del permesso di soggiorno a tempo indeterminato. Nel suo caso tra la documentazione prodotta non figurava l’attestato di frequenza e superamento della prova di lingua italiana, previsto dalla legge per questo tipo di permesso. I poliziotti gli hanno quindi chiesto di produrre l’attestato, copia del quale è stata presentata il giorno successivo. Gli operatori dell’Ufficio Immigrazione tuttavia sono rimasti perplessi, oltre che per la tempestività dell’integrazione documentale, perché il pakistano non sembrava comprendere la lingua italiana e non pronunciava nessuna parola nel nostro idioma. Hanno quindi richiesto all’istituto che lo aveva emesso l’attestato originale verificando che questo, in realtà, era stato rilasciato ad un altro cittadino pakistano e che quindi la copia era falsa. Emergeva anche che l’azienda di Bergamo per la quale lo straniero avrebbe dovuto lavorare aveva cessato la propria attività nel 2009.

Per entrambi gli stranieri è immediatamente scattata la denuncia alla Procura della Repubblica per il reato, contemplato dal testo unico sull’immigrazione, di falso documentale finalizzato ad ottenere il permesso di soggiorno, oltre naturalmente al rigetto della domanda di rinnovo del documento. I provvedimenti costituiscono il frutto del costante monitoraggio svolto sulla documentazione prodotta all’Ufficio Immigrazione allo scopo di smascherare eventuali tentativi di aggirare, grazie a documenti falsificati, la normativa in materia.

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Pubblicato il 29 Marzo 2013
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