Nel Pd di Busto è scontro sulle tessere ai giovani

Lo scontro tra vecchie e nuove generazioni nel partito è all'apice. Massimo Brugnone punta il dito contro il segretario cittadino: "Sede sbarrata ai nuovi tesserati". Le repliche di Salvatore Vita e Paolo Pedotti

Il duello all’interno del Partito Democratico di Busto Arsizio tra "vecchia guardia" e "giovani" va avanti ormai da qualche tempo a colpi di frasi su facebook ma ieri sera è emerso in tutta la sua dimensione, soprattutto dopo l’articolo pubblicato ieri con le dichiarazioni di Massimo Brugnone, recentemente entrato a far parte dei Giovani Democratici di Busto Arsizio, proprio su Varesenews. Il clou, come detto, è avvenuto lunedì sera quando Brugnone e altri sei ragazzi (quattro dei quali erano lì per tesserarsi, ndr) hanno trovato la sede del Pd di viale Repubblica chiusa. Ufficialmente doveva essere aperta per una riunione urgente del Partito Democratico che aveva, di fatto, annullato quella dei Giovani Democratici per i nuovi tesseramenti. Così spiega l’accaduto Salvatore Vita, segretario del Pd di Busto Arsizio, succeduto ad Erica D’Adda

Ieri sera (lunedì, ndr) presso la sede del Partito Democratico di Busto Arsizio si sarebbe dovuta tenere la seconda serata del tesseramento dei Giovani Democratici.
Una concomitante ed urgente convocazione di un’altra riunione ha però visto la necessità di posticipare l’incontro programmato non potendo ospitare contemporaneamente due eventi. Dell’impossibilità il segretario del Partito dava notizia ed informazione al segretario della giovanile nella tarda serata, il quale segnalava la problematica ai sodali della giovanile stessa rinviando l’evento programmato.
Nel corso della serata tuttavia il segretario del Partito Democratico ha dovuto posticipare la riunione convocata essendo stato chiamato per intervenire su una situazione di estrema urgenza nel proprio contesto lavorativo.
Nonostante l’informazione tempestiva alcuni giovani si sono presentati davanti alla sede e trovandola chiusa per le ragioni sopra dette, ha immediatamente gridato all’ostracismo dei “grandi” contro la volontà dei “giovani” di riunirsi e fare politica, con immediati post lanciati nella rete.
Sarebbe bastata una telefonata al segretario, che non attendeva a quel punto l’arrivo di nessuno avendo dato le necessarie informazioni, per chiarirsi. Ma in un clima di caccia alle streghe come quello che si è determinato nel corso dell’ultima settimana, ecco come una notizia che non c’è può assurgere alle cronache della stampa come l’ennesimo tentativo di una classe dirigente ostile ed arroccata che impedisce alle giovani generazioni di fare il proprio percorso in questo tanto vituperato mondo della politica.
Nulla di più inconsistente può però essere addebitato al circolo del Partito Democratico che da sempre sostiene le nuove generazioni che desiderano affacciarsi alla politica nonostante le critiche che qualcuno vuole sollevare per amor di polemica sterile e proprio per questo così inconsistenti.
Non è un caso che l’unico elemento di novità politica introdotto in discontinuità con la precedente segreteria dal nuovo segretario del Partito Democratico di Busto Arsizio, è la richiesta di fare ufficialmente parte della Segreteria cittadina al Segretario dei Giovani Democratici di Busto Arsizio, a testimonianza del proficuo lavoro fatto nel corso dell’ultimo anno grazie anche all’attenzione di Erica D’Adda al tema delle nuove generazioni.

Massimo Brugnone replica così:

Dopo aver fatto sabato scorso 18 nuove tessere ai Giovani Democratici, questa sera ci sarebbe

stata la seconda tranche di iscrizioni. Verso le 19.00 un sms del Segretario del PD di Busto Arsizio annuncia al Segretario dei GD che non si sarebbe potuto effettuare il tesseramento perché “la sede non era più disponibile”. Chiediamo spiegazioni, ma non riusciamo a capire come mai non c’era la possibilità di avere anche un angolino piccolo piccolo dover poter appoggiarsi per compilare un modulo e consegnare la tessera ai nuovi iscritti. Tanto bastava: un ripiano ed una penna.
Niente da fare. Giustamente il Segretario dei Giovani Democratici ci comunica che non si sarebbe potuto effettuare il tesseramento, ma con alcuni di noi decidiamo di trovarci lo stesso di fronte alla sede del PD per accogliere chi voleva iscriversi e capire cosa ci fosse di tanto importante da rendere la sede indisponibile.
Alle ore 21.00 siamo in sette: quattro iscritti e tre nuovi, un quarto sarebbe arrivato di lì a poco. La sede era chiusa, luci spente. Abbiamo provato a bussare, telefonare, niente da fare. Sede chiusa, sbarrata, nessuna possibilità di entrare e far iscrivere nuovi ragazzi. Aspettiamo lì davanti ma il tempo passa inesorabile senza che nessuno si faccia vivo. La decisione dall’alto era stata presa e d’altronde dal contenuto dell’sms si capiva chiaramente: questa sera non si accettano nuovi iscritti.
Eravamo increduli. Sconcertati dal fatto che un Partito per definizione Democratico invece di accogliere nuovi giovani si sia trincerato dietro le sbarre, chiudendo le porte della sede, rendendola inaccessibile. Solo noi, il silenzio e la nostra voglia di attivarci ed allargarci bloccata per non si sa quale motivo. Esterrefatti, pieni di rabbia, ma con voglia di rivalsa.

Inutile chiedersi perché a livello nazionale il PD si sfaldi se a livello locale accadono queste cose. Inutile chiedersi come mai l’elettorato del PD stia diminuendo sempre più inesorabilmente. Mentre l’Italia gridava allo scandalo, noi eravamo riusciti ad andare controtendenza sabato scorso iscrivendo 18 nuovi ragazzi. Probabilmente abbiamo osato troppo e chi di dovere non ci ha messo troppo tempo per farcelo capire.
Ma non possiamo e non dobbiamo demordere. E’ anzi proprio per questi atteggiamenti e questa mentalità che dobbiamo andare avanti. Dobbiamo continuare a combattere per pretendere il rinnovamento che ci è dovuto come cittadini, come giovani che hanno voglia di prendere in mano le redini non solo del nostro futuro, ma anche del nostro presente. “Non è con le mani che si può fermare il vento” ed allora noi soffiamo ancora più forte, abbattiamo le porte del potere arroccato su sé stesso. Non abbattiamoci e non fermiamoci qui, anzi, iscriviamoci sempre ed ancora di più per essere noi il cambiamento che sogniamo.

Infine Paolo Pedotti, segretario dei Giovani Democratici di Busto, spiega la situazione nella sezione locale dal suo punto di vista:

Abbiamo aderito all’iniziativa “simbolica” OccupyPD in occasione della direzione provinciale convocata il 18 aprile a Gallarate in un’ottica di cambiamento e di rinnovamento positivo delle idee interne al PD. Un cambiamento che non vuole essere anagrafico, ma di contenuti. E’ importante saper distinguere quelli che sono stati gli errori di una segreteria nazionale, che si è già dimessa, da un percorso positivo portato avanti dai Giovani Democratici del Bustese con la segreteria e le figure istituzionali cittadine. Proprio per questo non si è tenuta alcuna iniziativa neppure “simbolica” OccupyPD a Busto Arsizio.
Infatti tra i Giovani Democratici e la segreteria cittadina del PD, di cui faccio parte, è presente un dialogo costante attorno a tutte le questioni politiche interne e esterne. In particolare è stato determinante il nostro coinvolgimento nella campagna elettorale che ha portato Busto Arsizio ad eleggere un senatore del Partito Democratico a rappresentanza dell’intera coalizione Italia Bene Comune e a consentire al Partito Democratico di divenire la prima forza politica cittadina in termini di voti espressi dai cittadini (dati regionali).
Proprio grazie alla partecipazione alla campagna elettorale il gruppo dei GD si è allargato e oltre ai 18 iscritti “storici” se ne sono aggiunti tanti altri. A questi e quanti altri siano desiderosi di aderire rivolgo l’auspicio personale che vengano coinvolti nel processo di collaborazione con il Partito bustocco all’insegna di un rinnovamento basato su abilità ed esperienza da acquisire nel tempo senza che nessuna nuova adesione sia motivata dagli antagonismi in atto oggi tra Partito e giovanile a diversi livelli.

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Pubblicato il 23 Aprile 2013
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