La luna di miele del PGT si schianta sul numero legale
Davanti ai banchi della maggioranza mezzi vuoti le opposizioni minacciano di lasciare l'aula facendo mancare il numero legale. Ma anche dopo l'arrivo dei consiglieri assenti non sono certo mancati i momenti di tensione nel secondo consiglio comunale per approvare il Piano di Governo del Territorio
E’ stato un improvvido messaggio quello che, in apertura della seduta del Consiglio Comunale, il Presidente Diego Cornacchia ha dedicato ai consiglieri. «Voglio ringraziarvi per la seduta di ieri e per come avete mostrato senso di responsabilità durante i lavori del Consiglio» ha scandito Cornacchia dall’alto del suo scranno. Detto, fatto. Urla, insulti, non partecipazioni alle votazioni e attacchi personali: non si è fatto mancare nulla il secondo appuntamento per la discussione del PGT. Il casus belli è stato l’approvazione di una osservazione che apre la strada ad importanti modifiche per il Calzaturificio Borri, proprietà comunale mai utilizzata, che le opposizioni non hanno gradito. A far bene i conti, senza la loro presenza, quella norma non sarebbe mai passata. Ed è stato proprio a pochi istanti dall’inizio della pausa a metà seduta che Marco Cirigliano (Sel) scandisce a nome dell’intera opposizione: «Se la maggioranza non riuscirà a garantire il numero legale, alla fine della pausa noi ce ne andremo facendo terminare la seduta». In quel momento, infatti, nei banchi della maggioranza erano moltissime le postazioni vuote e lo stesso Sindaco si era assentato momentaneamente. «Vediamo la maggioranza andare e venire da tutta la sera mentre noi siamo seduti qui a votare -rincara Valerio Mariani- Noi abbiamo votato già 300 controdeduzioni, ma adesso basta». Quindi la minaccia del consigliere PD: «O fate venire la vostra maggioranza a lavorare in consiglio, oppure noi ce ne andiamo». Davanti alle proteste del presidente Cornacchia che invita le minoranze al senso di responsabilità è il senatore Rossi a replicare: «Lei sa quanto rispetto abbia io per quest’aula e proprio per questo non posso accettare che un provvedimento di tale importanza venga approvato in queste condizioni».
Davanti alla prospettiva di veder sfumare il programma dei lavori per l’approvazione del PGT e di fare una non lusinghiera figura sono stati diversi i consiglieri di maggioranza che, telefono alla mano, hanno chiamato i colleghi assenti per persuaderli a presentarsi nell’Assemblea della Città. Alla fine della sospensione dei lavori, durata una buona quarantina di minuti, i banchi della maggioranza sono tornati floridi con l’arrivo del capogruppo PDL Franco Castiglioni, seguito a stretto giro Alberto Riva e, a sorpresa, anche Francesco Speroni (che tutti credevano impegnato a Bruxelles). Arrivato anche in tarda serata anche l’assessore Ivo Azzimonti che, tuttavia, non ha diritto di voto.
In segno di protesta per quello che è stato definito un «ostruzionismo inutile e senza senso» Castiglioni e Riva hanno iniziato a non partecipare alle votazioni portando il presidente Cornacchia a definire il loro ruolo come «una presenza fittizia» e il consigliere Livio Pinciroli (Lega) a sbottare: «Non siamo qui a farci prendere per il c…».
Alla fine, comunque, le 180 controdeduzioni previste per la serata sono state regolarmente approvate anche se non sono mancati i momenti di tensione e di scontro. Sui kebab in primis.
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