Polizia penitenziaria in festa fra risultati e riflessioni

Dopo quattro anni di assenza, è tornata la manifestazione provinciale. Un'occasione per sottolineare l'importanza del loro lavoro e riaccendere i riflettori sulla difficile situazione delle carceri

Per la prima volta dopo quattro anni torna la festa provinciale della Polizia Penitenziaria. La cerimonia – volutamente organizzata in modo molto sobrio, «non abbiamo avuto nessun contributo»  spiega il direttore Gianfranco Mongelli – si è svolta nella tarda mattina di venerdì nella "Sala dell’affresco" del carcere dei Miogni. 
Spazio in apertura alla lettura dei messaggi inviati dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dal ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri. Entrambi hanno sottolineato il ruolo fondamentale che svolgono gli agenti di Polizia penitenziaria in un contesto lavorativo difficile: personale sotto organico a fronte di un sovraffollamento cronico della popolazione detenuta.
Le attività sovlte dagli agenti sono diverse, sia all’interno di una struttura penitenziaria che fuori. Non dimentichiamo poi le condizioni psicilogiche in cui sono chiamati ad operare: nell’arco di un anno sono stati gestiti 24 casi di eventi critici (liti, autolesionismo, sciopero della fame, ecc) e un tentativo di suicidio. 
Ma nonostante tutte le difficoltà e la carenza di risorse, anche nel carcere di Varese agenti e operatori lavorano quotidianamente per creare condizioni di vita migliori possibile. Fra gli ultimi progetti in via di realizzazione, ci sarà a breve l’apertura per tutto il giorno delle celle di una sezione. Un traguardo che potrà sembrare scontato per tanti, ma che per le persone detenute è fondamentale. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Giugno 2013
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