La Uil si schiera a Roma con Alitalia contro Emirates, “rivolta” a Malpensa

La UilTrasporti a livello nazionale sta supportando il ricorso di Alitalia contro i nuovi voli da Malpensa agli Usa. La Uiltrasporti Varese prende le distanze: "La posizione a Roma rischia di danneggiare i lavoratori a Malpensa"

La battaglia tra Emirates e Alitalia sui diritti di volo da Malpensa verso gli Usa è solo all’inizio ma si combatte già su due fronti, uno a Roma, uno tra Malpensa e Varese. Ieri a Roma il Tar ha respinto la richiesta di sospensiva che Alitalia ha presentato per bloccare temporaneamente l’autorizzazione ad Emirates di operare nuovi voli verso gli Usa da Malpensa, concessa da Enac (Alitalia ha avviato la controffensiva proprio partendo da Enac). E sul ricorso al Tar si apre il secondo fronte: perché a Roma la Uil Trasporti nazionale ha presentato un atto di intervento "ad adiuvandum", a sostegno cioè della richiesta di Alitalia. Una mossa fatta forse dal punto di vista dei lavoratori di Alitalia, che però ha sollevato un polverone a Malpensa, dove la UilTrasporti Varese ha avuto un ruolo di primo piano non solo nelle vicende sindacali, ma anche nel dibattito sul rilancio di Malpensa. Inevitabile dunque una contro-presa di posizione: «Il ricorso presentato dalla UILT nazionale può forse rispondere ad interessi dei lavoratori Alitalia, ma rischia di configgere pesantemente con gli interessi, altrettanto legittimi, dei lavoratori di Malpensa», dicono la segreteria provinciale UilTrasporti e le Rsa di Malpensa. Il sindacato ricorda tutta l’azione fatta per cercare di potenziare lo scalo di Malpensa, in sofferenza dall’ormai lontano 2007: «Ci pare superfluo ricordare che l’aeroporto di Malpensa vive dal 2007 una crisi costante che rischia di divenire irreversibile, in assenza di interventi volti a migliorarne l’accessibilità, ad incrementare il traffico e riconoscere allo scalo la propria vocazione, applicando regole esistenti, quali, ad esempio, il DL Bersani Bis. La scelta di allontanarsi da Malpensa di Alitalia ha prodotto, tra il 2007 e il 2008, una perdita di volumi importanti, incidendo in modo pesante sulla stabilità dello scalo e, di conseguenza, sui livelli occupazionali. Nel corso degli anni sono stati fatti diversi tentativi di rilancio dello scalo, prima cercando un Hub Carrier alternativo (Lufthansa Italia), poi agendo per incrementare l’offerta come aeroporto di collegamento intercontinentale. Tutto ciò in presenza dal “fenomeno” Linate che ha costantemente drenato traffico da Malpensa verso le capitali europee e di una politica di Alitalia di progressivo e continuo ridimensionamento, da ultimo lo spostamento dei voli Air One». Ecco perchè la mossa a Roma non è vista di buon occhio: «Alitalia Cai ha presentato il proprio ricorso difendendo i propri interessi d’impresa, la UIL deve scegliere, nel quadro della normativa europea, solo sulla base degli interessi strategici del Paese e degli interesse dell’insieme dei lavoratori. Per queste ragioni la UIL e la UILTRASPORTI di Varese, unitamente alle RSU di aeroporto, non condividono l’azione intrapresa dalla UILT Nazionale e dichiarano fin d’ora la propria disponibilità a tutelare, in questa vicenda, in tutte le sedi, anche legali, i lavoratori di Malpensa nel loro insieme». La posta in gioco è considerata significativa: al di là della specifica attivazione di una nuova tratta Emirati-Malpensa-Usa, il potenziamento della presenza Emirates a Malpensa viene da molti considerata una speranza per aumentare la rilevanza dello scalo della brughiera come punto di transito per l’Europa Meridionale, considerando anche che le compagnie Middle e Far East sono tra i vettori più in crescita su Malpensa e su scala mondiale.

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Pubblicato il 11 Luglio 2013
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