La Gnoccata di San Biagio è pronta per l’ultima edizione

Sabato 24 e domenica 25 torna l'appuntamento goloso organizzato per sostenere i restauri della chiesetta. Ma sarà l'ultima volta

Preparativi al culmine per uno degli appuntamenti più golosi di fine agosto che tuttavia si appresta ad andare in pensione: nel prossimo fine settimana infatti torna per l’ultima volta la tradizionale Gnoccata di San Biagio, che per il 25° anno animerà la piccola frazione di Cittiglio stretta attorno alla bella chiesetta dedicata appunto al protettore della gola. La decisione degli Amici di San Biagio, l’associazione che dal 1989 organizza la sagra in collaborazione con la Pro Loco, è legata al prossimo termine dei lavori di ristrutturazione della chiesetta, il motivo per cui la Gnoccata è nata e si è sviluppata nel corso di tutti questi anni sino a diventare un appuntamento atteso da tanta gente in Valcuvia e non solo. Anche i fondi raccolti nell’edizione 2013 andranno a sostenere i lavori di ristrutturazione di San Biagio, che sono stati affiancati nel corso degli anni da alcuni scavi archeologici che hanno riportato alla luce reperti e strutture risalenti all’epoca medievale. 
La festa, con il grande stand coperto che sarà montato proprio nella piazzetta della frazione, prenderà il via alle 18,30 di sabato 24 e riprenderà domenica 25 sia in occasione del pranzo (dalle 12) sia della cena (dalle 18,30) preceduta dalla Messa Vesperina delle ore 18. L’accesso a San Biagio sarà solo pedonale, ma chi giungerà a Cittiglio in macchina avrà a disposizione i grandi parcheggi dell’ospedale e della stazione Nord serviti dalla navetta messa a disposizione dalla locale Protezione Civile. I portatori di handicap avranno comunque l’accesso garantito.
Nel corso della Gnoccata (che si terrà anche in caso di maltempo) sarà inoltre possibile compiere alcune visite guidate alla chiesa e visionare le scoperte fatte nel corso degli scavi. Inoltre all’interno sarà allestita una mostra didattica sui Longobardi grazie all’interessamento di un appassionato di archeologia, il signor Ferrario, che ha anche riprodotto alcuni oggetti utilizzati dall’antico popolo che abitava queste terre.
Agli amanti dei gnocchi comunque, gli organizzatori presieduti da Antonio Cellina lasciano qualche speranza per il futuro: non è infatti escluso che la sagra possa essere riproposta in una sede e con una formula differenti rispetto a quelle attuali. Nell’attesa che vengano prese decisioni a riguardo però, diventa quasi un dovere sedersi a tavola nel prossimo weekend e gustarsi un buon piatto di gnocchi fumanti.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Agosto 2013
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