Multe gonfiate, il sindaco difende la Polizia Locale
Giuseppina Quadrio esprime solidarietà al comandante Buffardeci e ai due agenti finiti sotto indagine da parte della Procura di Busto con le accuse di truffa e falso: "Attendiamo gli sviluppi dell'indagine"
Giuseppina Quadrio, sindaco di Casorate Sempione, non vuole entrare nel merito dell’indagine ancora in corso per truffa e falso che vede coinvolti il comandante della Polizia Locale Caterina Buffardeci e i due agenti Paolo Macchi e Roberta Lucchese: «In questo momento mi sento solo di esprimere massima solidarietà alla Polizia Locale di Casorate Sempione – spiega – e lascio lavorare gli inquirenti con la consapevolezza di aver fatto tutto nelle regole». Il sindaco si schiera, dunque, dalla parte degli agenti in questa vicenda e punta il dito contro la società Maggioli che, fino al 2011, ha gestito l’invio presso i domicili delle multe: «Dal 2012 abbiamo cambiato società – spiega – le multe che sono finite sotto la lente d’ingrandimento della Procura sono quelle relative al 2011, quando la Maggioli gestiva la spedizione a domicilio delle foto e dei relativi verbali».
Ma la sindaca non si addentra nelle questioni tecniche: «Non posso parlare di cose che non conosco – spiega – posso solo dire che quando alcuni cittadini mi hanno fatto presente queste spese di gestione troppo alte, ci siamo adoperati per rimborsare le cifre anomale e ricordo che il mio vice uscì sui giornali specificando che chiunque avesse trovato anomalie nelle notifiche, riguardo alle spese di gestione con aumenti ingiustificati degli importi, sarebbe stato rimborsato». La sindaca, infine, specifica: «Vorrei puntualizzare che i problemi dei casoratesi non sono solo gli autovelox – conclude – sembra che esista solo questa questione. Chi ha infranto le regole del Codice della Strada deve comunque pagare, il giusto, ma deve pagare»
La vicenda delle multe gonfiate è esplosa nei giorni scorsi con l’indagine del sostituto procuratore bustocco Pasquale Addesso che ha chiesto al giudice per le indagini preliminari l’interdizione dai pubblici uffici per i tre agenti di Polizia Locale casoratesi ipotizzando le accuse di truffa e falso. Secondo la Procura, infatti, per circa 4 mila multe comminate agli automobilisti che hanno incrociato il temuto autovelox casoratese, non sarebbero stati redatti verbali originali, configurando l’ipotesi di falso, mentre la truffa si sarebbe consumata attraverso le spese di gestione che in molti casi avrebbero fatto lievitare l’importo delle contravvenzioni fino a superare il doppio della cifra prevista.
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