Paracadutismo, un sommese sul podio

Il Delta Team ha conquistato il secondo posto nei campionati italiani. Ecco il racconto di Roberto Gavioli, centrale esterno del gruppo

 Un sommese sul podio del Campionato italiano di paracadutismo. La sfida si è svolta ad agosto ad Arezzo. Roberto Gavioli, sommese classe ’68, istruttore di sci ha deciso di cimentarsi anche con il paracadutismo. E i risultati sono arrivati. Ecco il racconto della prestazione che ha fatto arrivare la squadra, il Delta Team, al secondo posto del campionato italiano, nella categoria Esordienti della Formazione in Caduta Libera a 4 elementi. Ecco il suo racconto

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La gara si è svolta presso l’aeroporto di Arezzo. Il Delta Team è così composto: Valeria Berti -testa-, Stefano Barbieri -centrale interno-, Roberto Gavioli -centrale esterno-, Giuseppe Silvio Pasero -coda- e Davide Rapetti -videoflyer. Il vedoflyer è quel paracadutista che porta sul casco delle telecamere e ci segue filmandoci: il suo ruolo è fondamentale perché il video viene poi consegnato ai giudici che assegnano i punteggi.
La gara cui abbiamo partecipato è relativa alla disciplina artistica di Formazione in Caduta Libera a 4 elementi (in inglese RW4 -Relative Work a 4) categoria Esordienti.
La specialità consiste nell’esecuzione di una sequenza di formazioni che i 4 componenti della squadra devono "costruire”: le formazioni si dividono in "Block" (blocchi, passaggio obbligato da una figura di partenza ad una di arrivo, vale 2 punti) e "Random" (libere, semplici figure senza obbligo di costruzione, valgono un punto). Più figure si eseguono più punti si guadagnano. In pratica i giudici contano quante figure vengono eseguite in 35 secondi, da quando il primo paracadutista stacca i piedi dall’aereo.
La gara si svolge in 10 round (lanci) e per ogni round i giudici estraggono una sequenza di Block e/o Random da eseguire e ripetere più volte nei 35" di tempo.
La quota di lancio è di circa 3050 metri sul livello dell’aeroporto, in circa 40" i paracadutisti arrivano in caduta libera a circa 1200 metri, quindi si separano ed aprono il paracadute (la velocità terminale in caduta libera in questa specialità è di 50 m/sec ovvero 180 km/h). Nel video si vede il 5 round, è un Blok più una Random ripetuta più volte.
In caduta libera non siamo collegati via radio e quindi in aria non ci si parla, quindi è importante l’affiatamento e i segnali visivi (sostanzialmente sguardi) che danno i "break" ovvero quando, chiusa una figura, si parte per la successiva che ovviamente deve avvenire contemporaneamente per tutte e quattro gli elementi. I movimenti del corpo in caduta libera riprendono i principi degli aerei, ovvero usiamo gli arti, inferiori e superiori, come delle superfici di comando degli aerei.
Che dire? E’ stato un anno di duro allenamento ma il podio ci ha premiato”.



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Pubblicato il 29 Agosto 2013
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