Brugnoli: “Più che mai è il momento della responsabilità e dell’unità”
L'appello del presidente dell'Unione degli industriali della provincia di Varese al senso di responsabilità e di unità che tutti indistintamente dovrebbero garantire mettendo al bando calcoli elettorali e qualsiasi altra finalità che non sia l'interesse generale del Paese.
Riguardo all’apertura di una nuova crisi di Governo, assistiamo stupefatti ad una situazione che non è nemmeno più commentabile. Da un lato ci sono sforzi estenuanti per cercare di far quadrare i conti dello Stato, dall’altro bastano episodi come quello di questi giorni per far schizzare il differenziale con il bund tedesco. Uno spread che venerdì sera era a 263 e questa mattina, a mercati riaperti, è salito subito a 288 punti, per poi fortunatamente scendere di qualche punto nel corso della giornata. Con un costo immediato, dunque, tra i 100 e i 200 milioni di euro per il Paese, sapendo che ogni 100 punti costano all’Italia 2,4 miliardi. Il calcolo è presto fatto ed è quasi irreale, visto che fino a ieri si parlava di cercare tra i conti pubblici 1 miliardo per evitare l’aumento dell’Iva.
Purtroppo, oltre all’incremento degli oneri finanziari per lo Stato e, quindi, per tutti noi, si verificano altre conseguenze negative sulle dinamiche dell’economia. Anche le imprese si ritrovano, come conseguenza dell’aumento dello spread, un incremento dei tassi sul denaro preso a prestito, incidendo sui costi aziendali e comprimendo quindi la competitività, indipendentemente dal merito di credito. Rischiano così di sfumare gli sforzi fatti dalle imprese e dalle famiglie in vista della possibilità di agganciare quel barlume di ripresa che si era appena intravisto, così come le azioni del Governo, appena impostate e ancora da definire, ad esempio con riguardo alla riduzione del cuneo fiscale, sul fronte del rilancio dell’economia e dell’occupazione.
Stiamo pregiudicando la nostra credibilità all’estero, faticosamente riconquistata con i sacrifici imposti agli italiani nei mesi scorsi e si allontana ancora una volta la prospettiva di realizzare finalmente le riforme strutturali, senza le quali non potrà aversi una vera inversione di tendenza nella corsa del debito pubblico con i tanto auspicati tagli selettivi. Condizione, questa, necessaria anche per liberare risorse da destinare al rilancio dell’economia.
Andare a votare ancora con l’attuale legge elettorale significherebbe riproporre i medesimi problemi. Facciamo dunque appello al senso di responsabilità e di unità che tutti indistintamente dovrebbero garantire mettendo al bando calcoli elettorali e qualsiasi altra finalità che non sia l’interesse generale del Paese.
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