Entro il 2016 bike sharing per tutti
L'assessore promette che entro l fine del mandato tutti i quartieri della città avranno una ciclostazione. «D'ora in poi compreremo solo bici a pedalata assistita»
Stefano Clerici (foto a sinistra) lo ammette subito: «Siamo in ritardo rispetto ad altre città, non abbiamo sfruttato i fondi europei e ministeriali, ma ci stiamo arrivando anche noi». L’assessore all’Ambiente del comune di Varese, intervenuto al convegno sulla "Nuova mobilità e pedalata assistita", organizzato da Fiab–Ciclocittà, ha poi fornito i dati sul bike sharing nella Citta Giardino. «Siamo passati da sessanta a cinquecento iscritti – spiega Clerici -. Abbiamo raddoppiato le ciclostazioni da quattro a otto e contiamo di arrivare a venti alla fine del mandato, in modo da coprire tutti i quartieri. Nei primi sei mesi dell’anno sono stati fatti tremila prelievi».
Attualmente sono 42 le biciclette a disposizione dei cittadini, 34 tradizionali e 8 a pedalata assistita. «Siccome il nostro territorio è un continuo saliscendi – precisa l’assessore – d’ora in poi acquisteremo solo biciclette a pedalata assistita (bipa ndr)».
L’utilizzo o meno della bicicletta è legato alle abitudini e alla cultura delle persone che non sono così facili da cambiare, ne sa qualcosa Giuseppe Ferrari (foto a sinistra), presidente di Fiab- Ciclocittà che da anni si batte per affermare la cultura delle due ruote. Dai questionari del Comune (71 su 111) risulta che la bici viene utilizzata per commissioni brevi, i pendolari sono solo una minima parte e si percorrono in media 10 km al giorno. «Se il cambiamento è in atto – dice Ferrari – lo si deve anche alla nostra azione che va avanti ormai da 25 anni. Cresce la sensibilità verso la bicicletta anche per motivi collaterali, ad esempio l’aumento delle zone pedonali, l’introduzione dei parcheggi a pagamento, che rendono l’automobile meno efficace e non conveniente».
Il vero nodo cruciale al momento è l’intermodalità, ovvero il trasporto con l’aiuto di mezzi diversi. Capita spesso che per fare alcune gite in bici bisogna caricarle su un treno o un autobus per trasferirsi da un posto all’altro, ma non sempre questo è possibile. «Oggi ho sentito spesso pronunciare questa parola, soprattuto dai politici – dice Piercarlo Bertolotti, coordinatore Fiab Lombardia -. Per me è stato impossibile spostare in treno da Cremona a Parma quindici persone con al seguito la bici. Mi devono spiegare cosa intendono per intermodalità».
Qualcosa si sta muovendo anche sul piano turistico, anzi, Fabio Lunghi, membro della Giunta della Camera di Commercio, sostiene che a Varese si sta rivoluzionando il modo di fare turismo. Una rivoluzione silenziosa, in sella alla bipa, come conferma Iljic Cesca (foto a destra) di Assoturismo: «I turisti arrivano a Malpensa, si cambiano e si fanno il Ticino in bici, si va fino ad Angera e si torna. Lo stesso si fa per Arcumeggia e le Valli del Luinese, Ponte Tresa e il Sacro Monte. Per chi vuole fare escursioni sul territorio insubrico per godere della sua bellezza, la bicicletta a pedalata assistita è necessaria. Noi forniamo anche tutta l’assistenza, come il cambio o la ricarica della batteria, quello che ci vorrebbe ora è una rete di enti locali che collaborino tra loro per fornire servizi ai turisti».
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