I lavoratori preoccupati: “Altro che trasparenza, siamo ignorati”
La riorganizzazione di Agesp preoccupa i lavoratori: "Abbiamo chiesto un mese fa un incontro al sindaco, ma non ci ha nemmeno risposto". E intanto circola la voce di possibili esuberi e problemi per gli stipendi
C’è preoccupazione tra i dipendenti delle società del gruppo Agesp di fronte alle notizie della riorganizzazione dell’azienda. Un timore reso emblematico da una delegazione delle 309 persone assunte dalle società partecipate dal Comune che ha partecipato alla prima riunione dedicata al tema (nella foto una precedente manifestazione dei lavoratori di Agesp, ndr). «Siamo preoccupati – spiega Fausto Sartorato, sindacalista di Adl- anche perchè non siamo ancora stati ascoltati». Il sindacalista si riferisce al fatto che, circa un mese fa, è stata inoltrata una richiesta per incontrare il sindaco Gigi Farioli «ma ad oggi non abbiamo ancora ricevuto risposta». E’ proprio questo fatto che fa dubitare al sindacalista «la voglia di trasparenza dell’intera operazione che si vede anche dalla piccole cose».
L’occasione della riorganizzazione è anche colta per fare il bilanci di questi anni di Agesp «che si sono rivelati fallimentari e con costi enormi». Un’azienda in cui in diversi casi «si sono assunti gli amici degli amici o persone con una particolare tessera politica in tasca» e che ora «a causa di quelle scelte politiche si ritrova in difficoltà». Uno dei primi nodi che andrà sbrogliato è proprio quello del gruppo di dipendenti a tempo determinato il cui contratto sta per scadere e per i quali non si conosce ancora il destino. Ma non solo. «C’è ad esempio un nostro iscritto che si è gravemente ammalato -continua il sindacalista- e la società vuole lasciarlo a casa». E ora che i nodi di questi anni arriveranno al pettine, il grande timore per tutti i lavoratori ha un nome solo: esuberi. «In incontri informali ci è stato detto che potrebbero esserci dei licenziamenti e addirittura potrebbero sorgere problemi per il pagamento degli stipendi».
Con tutti questi timori in mente «noi continueremo a seguire le vicende della riorganizzazione» partecipando alle riunioni che via via saranno convocate. «Per ora ascolteremo -chiosa Sartorato- ma non escludiamo altri tipi di iniziative».
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