Mario Ielpo, l’uomo del megafono: “Non è vero che la manifestazione è stata un flop”
Era alla guida del corteo e contesta anche l'atteggiamento dei Giovani Padani e della Lega. «Non è vero che avevamo toni violenti. Andremo in consiglio comunale, ce lo devono dire in faccia»
Mario Ielpo, uno degli organizzatori del corteo di sabato a Cardano, contesta il “flop della manifestazione” e spiega le sue ragioni, dicendosi pronto ad andare anche fino in consiglio comunale. Ielpo è «quello con il megafono», alla guida del corteo che ha marciato dal Parco Usuelli fino al Municipio.
«I cori non erano minacciosi», dice Ielpo. «”Arrivano i mattoni” era solo goliardia, “andate a lavorare” l’abbiamo detto perché ci crediano. Non c’è stato nessun atteggiamento violento, avevamo anche detto a tutti quelli che erano al corteo di stare attenti a non toccare per sbaglio le auto, per non far danni». Ce l’ha con gli amministratori locali, ma ce l’ha anche con le altre forze politiche: non gli è andato giù l’atteggiamento dei leghisti, per esempio, che sostiene si siano allontanati dal corteo perché così era stato chiesto per garantire che la manifestazione fosse apolitica. Allo stesso modo critica anche Enrico Tomasini, ex assessore oggi in minoranza. «Se ne sono andati solo loro, erano cinque o sei, gli altri sono rimasti».
Ielpo ce l’ha con «i finti politici» e preannuncia che sta mettendo in cantiere «una nostra lista civica». «Abbiamo anche l’idea di venire in consiglio comunale, visto che è pubblico: se siamo dei violenti ce lo devono dire in faccia, come non hanno fatto quel giorno».
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