Tra gli artigiani torna la fiducia nel futuro

A dirlo, la prima rilevazione sulla situazione congiunturale dell’anno 2013 di CNA Varese, la diciassettesima dall’inizio di una crisi giunta oramai al quinto anno

Dopo 5 anni di crisi, un tempo enorme per le piccole industrie, torna tra gli artigiani –  anche se fievole e sempre più stremata –  la speranza nel futuro. A dirlo, la prima rilevazione sulla situazione congiunturale dell’anno 2013 di CNA Varese, la diciassettesima dall’inizio di una crisi giunta oramai al quinto anno.  L’ultima ricognizione era stata fatta a Novembre 2012 e, mentre la situazione politica del nostro Paese è rimasta nella confusione e nell’incertezza in cui versava allora, le risposte pervenute sono invece orientate a un cauto ottimismo, alimentato dai risultati dei primi mesi dell’anno ma anche, evidentemente, da segnali positivi per l’immediato futuro. «E’ troppo presto e troppo poco per decretare la fini della crisi e l’avvio della ripresa  – spiega la nota di Cna che ne accompagna i risultati –  ma in una realtà come quella dell’artigianato che vive la sua realtà imprenditoriale in prima linea e senza reti di protezione, poter tornare a operare in un ambiente che sembra rasserenarsi è di grande importanza».

Entrando nel merito delle risposte, nei primi otto mesi del 2013 un’impresa su quattro ha registrato dei miglioramenti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre quasi il 35% attesta di aver mantenuto i livelli. Il 37% ritiene invece di aver peggiorato la propria situazione: una percentuale sintomatica di uno stato di sofferenza, ma di gran lunga inferiore a quanto rilevato nel 2012, quando a rispondere in questo modo era oltre il 60% delle imprese. Anche dai dati pervenuti rispetto alle aspettative per l’immediato futuro sembra di poter cogliere un miglioramento del clima complessivo: solo il 39% teme che la situazione possa ulteriormente peggiorare, mentre oltre il 60 % si aspetta un miglioramento o il mantenimento delle posizioni acquisite nel primo scorcio di esercizio.

Sul fronte delle priorità di intervento, poi, 4 imprese su 5 ritengono fondamentale ridurre carico fiscale e burocrazia, mentre accesso al credito e tenuta dei livelli occupazionali non vengono considerati, in questa fase, questioni rilevanti. Diminuisce anche la percentuale di coloro che manifestano pessimismo rispetto al futuro: rappresentano poco più del 13% delle risposte, mentre nelle rilevazioni più recenti risultavano essere tra il 24 e il 36 %.

Sintomo di uno scenario nuovo e diverso swono anche le risposte pervenute alla domanda sulle esigenze avvertite dalla imprese rispetto alle attività dell’Associazione: dove prevale la richiesta di qualità, sia essa rappresentata da servizi meglio personalizzati che da nuova tecnologia, reti, internazionalizzazione o formazione. «E’ un dato di fatto dal quale partire e sul quale concentrare l’attività futura dell’Associazione – ha commentato Franco Orsi, Presidente di CNA Varese – siamo in una fase critica, quando un’ulteriore gelata potrebbe vanificare i segnali positivi. Servirebbero, oggi più che mai, un Governo solido e autorevole e misure coraggiose di sostegno a una ripresa che appare ancora troppo fragile per poter crescere autonomamente. Per altro, le statistiche sulla nuova imprenditorialità del 2013 segnalano invece, almeno a Varese, una ulteriore preoccupante diminuzione e, al contrario, un incremento importante delle cessazioni. L’auspicio è che negli ultimi mesi del 2013 possa esserci un consolidamento del sistema economico, alimentato  dall’avvento di nuova imprenditorialità, magari giovane e operante in settori innovativi».

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Pubblicato il 07 Ottobre 2013
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