“Tradate può diventare una città giardino, Pgt da migliorare”
Legambiente Tradate ha presentato una serie di osservazioni al nuovo strumento di programmazione territoriale: "Si deve fermare un ulteriore colata di cemento, una partenza mediocre da aggiustare"
«Piano di Governo del Territorio, un partenza mediocre, ma si può migliorare». Il nuovo documento di programmazione urbanistica della città è stato esposto al pubblico da qualche setttimana e adesso è arrivato il giudizio di Legambiente Tradate che l’ha esaminato dal punto di vista ambiantale, tanto da aver consegnato le proprie osservazioni e proposte al provvedimento di Valutazione Ambientale Strategica e al Documento di Piano relativo al PGT. Le osservazioni complete sono consultabili su www.legambientetradate.it.
«Il disegno ecologico della Tradate del futuro non evidenzia scelte veramente innovative ed “europee” – spiegano dall’associazione ambientalista -. Il Piano Regolatore vigente, con il pretesto di costruire soprattutto sulle aree dismesse, ha devastato il nostro territorio, rendendo sempre più ardua una sua ricomposizione funzionale ed ambientale. Lo stesso ing. Mazzucchelli, professionista estensore della VAS, lo ha confermato durante la Conferenza di Valutazione di questo mese. La sfida che ora la nuova Amministrazione deve affrontare, è come ricucire e salvaguardare le aree libere/verdi che sono rimaste sia all’interno che al di fuori dei centri abitati. Lo stesso concetto è sottolineato nel parere espresso dalla Provincia di Varese. Legambiente Tradate giudica positiva la scelta di non concedere nuove edificazioni in aree agricole e boscate fuori dall’ambito urbano».
L’Associazione non concorda invece «su quanto emerge dal Documento di Piano per quanto riguarda il tessuto urbano. Tradate si trova di fronte a un eccesso di edificato dovuto a scelte precedenti sovradimensionate rispetto all’andamento demografico. Ai numerosi fabbricati invenduti o vuoti già esistenti, si aggiungeranno quelli previsti dal vecchio Piano Regolatore. La città deve aspettarsi quindi, nei prossimi anni, nuove colate di cemento, anche in zone pregiate, come villa Mayer, e boscate, come quelle di via Broggi e di via Rigamonti. E’ prevalentemente su questo punto che Legambiente sprona l’Amministrazione a intervenire con un PGT che fermi l’avanzata del cemento. Nessun metro quadro di terreno va ulteriormente edificato da ora in poi, così come più volte ribadito nel programma elettorale, che ha portato alla vittoria la nuova compagine. Tutte le energie vanno rivolte per promuovere e incentivare la riqualificazione dell’edificato esistente sia dal punto di vista funzionale (spazi collettivi, le piazze a misura di bambino), sia per la mobilità dolce (nuove piste ciclabili, più sicurezza per i pedoni, sottopassi sulla Varesina), che per il risparmio energetico degli edifici sia privati che pubblici. Le aree verdi residue, con i parchi e i giardini, anche privati, sono una risorsa e una ricchezza per tutta la collettività, perciò vanno tutelate introducendo norme che impediscano nuove costruzioni».
L’invito di Legambiente «è quello di creare i presupposti per dichiarare Tradate una “città giardino”. Sarà un banco di prova difficile per la maggioranza, vi saranno opposizioni, ma l’obiettivo è tutelare il bene collettivo, e per questo i cittadini sapranno apprezzare. La nostra Associazione incontrerà le forze politiche e la cittadinanza per migliorare il PGT e renderlo sostenibile».
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Giuseppe Mantica su Un futuro nella musica per il cardiologo dell’ospedale di Gallarate Giovanni Gaudio in pensione a fine anno
Bustocco-71 su Il pericoloso gioco alla stazione Ferno-Lonate: ragazzini attraversano i binari nel tunnel
PaoloFilterfree su Dall’abbandono alla rinascita: la lunga marcia dell’ex Aermacchi
Felice su Il pericoloso gioco alla stazione Ferno-Lonate: ragazzini attraversano i binari nel tunnel
lenny54 su È arrivato il gran giorno a Monteviasco: dopo sette anni di stop riparte la funivia
Adriana Andriani su Bogno, la Fondazione Sacro Cuore in liquidazione. Bini: "Non c'erano le condizioni economiche per proseguire"
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.