Gianna Nannini: quando le parole sono rock
La cantautrice ha ritirato il premio "Le parole della Musica" conferito dal Premio Chiara, ripercorrendo una lunga e felice carriera da grande cantautrice
Gianna Nannini è come te la immagini: minuta, graffiante e decisamente una donna molto rock. Come la vedi nei video delle sue canzoni e nei suoi concerti.
Seduta sulla poltrona di Ville Ponti per ritirare il Premio "Le parole della Musica" conferito dal Premio Chiara è anche una donna consapevole di una carriera fatta di grandi successi, di periodi bui, che non teme ricordare, di sperimentazioni, di una vita che non poteva essere diversa.
Non fa fatica ad ammettere che è fuggita da Siena, la sua città, perché le stava stretta e perché i genitori non volevano che cantasse. Che ha preferito Milano a Roma dove per avere un contratto si «doveva andare a cena e poi a letto».
Introdotta dal giornalista Vittorio Colombo, Enrico De Angeli presidente del Club Tenco e Antonio Silva storico presentatore del Premio Tenco, si racconta senza maschere: le origini toscane, fortissime, il tifo per la contrada dell’Oca «in quel Palio di Siena che ancora nessun libro antropologico è stato in grado di spiegare. Il suono del rullante durante il palio è rimasto il suono del mio rock» confessa.
E se «De Andrè aveva bisogno della storia di altri» lei preferisce «raccontare emozioni» nei suoi testi e collaborare con Isabella Santacroce «perché gli scrittori hanno una visione diversa e per questo mi piacciono molto».
Gli argomenti scivolano nel ricordo dei grandi momenti della sua carriera come il debutto al Premio
Tenco del ’83 con California fino alla sua tesi di Laurea in Filosofia, le collaborazioni con grandi artisti italiani e stranieri.
Gianna Nannini non ha fatto nulla per caso e le sue scelte, spesso coraggiose, hanno sempre voluto guardare avanti e sperimentare. Un tempo era affascinata da Janis Joplin oggi dal rap.
Non è solo musica ma anche impegno civile con Greenpeace, testimonial del progetto di Tornatore "Italy in a Day" «Mi piace fare il testimonial, perché se lo dico e qualcuno mi vuole bene, pensa "magari lo fo"».
Oggi riceve il suo secondo premio letterario dopo quello intitolato a Elsa Morante, con la motivazione che "Ha saputo fondere l’arte della parola con quella del gesto e della musica, per il suo costante impegno in difesa dei diritti civili, dell’ambiente e del valore della tolleranza".
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