Rubinetti uniti? Guai in vista, Aspem fa ricorso
La multiutilty varesina, su input del socio A2a, sta citando al tar tutti gli enti locali che aderiscono alla nuova società provinciale
C’è una guerra tra aziende, politica e industriale, per la gestione dei nostri rubinetti. La multiutility varesina Aspem sta presentando ricorsi al tar contro tutti i comuni da lei serviti, che aderiscono alla nuova convenzione per la gestione del servizio idrico integrato provinciale. In altre parole, la Aspem di Varese, che fino a oggi ha gestito gli acquedotti nel capoluogo e dintorni, non accetta che la gestione passi a una nuova società provinciale, perché si ritiene economicamente danneggiata da questa scelta, e perché la ritiene giuridicamente errata.
Giovedì sera anche il consiglio comunale di Varese ha votato l’adesione ad Alfa srl e quindi Aspem farà ricorso persino contro quello che fino a ieri era il suo proprietario. L’imbarazzo politico è evidente. Pensate infatti che l’azione è diretta contro l’Ato che è presieduto dal commissario provinciale, il leghista Dario Galli, mentre il ricorrente è Aspem spa, presieduta dal leghista William Malnati (nella foto), nominato a sua volta dal sindaco di Varese, il leghista Attilio Fontana.
GUERRA INDUSTRIALE
Sono impazziti? No, è che la spiegazione politica, per una volta, è quella che c’entra di meno. Aspem è ormai posseduta, al 90%, dalla multiutility A2a,un colosso che vede nei comuni di Milano e Brescia la vera governance; l’azienda è quotata in borsa e ha un nocciolo duro che è sì politico, ma non varesino. L’input infatti arriva da Milano. Aspem aveva delle concessioni che duravano anche venti o trent’anni che però verrebbero a decadere. La fine di questi contratti la danneggia fortemente dal punto di vista economico. Tra le eccezioni presentate il fatto che Alfa srl, soggetto di diritto privato a totale capitale pubblico, ha scelto una gestione in house, circostanza che esclude le gare e che Aspem non può che guardare con sfavore. Aspem contesterebbe anche il fatto che l’Ato non ha presentato, con chiarezza, un piano d’ambito e un piano economico finanziario. Manca anche una determinazione della tariffa, ma la materia è confusa e oggetto di più interpretazioni in questo momento.
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