Targhe sui palazzi dove vissero i deportati bustocchi
I consiglieri del Pd le chiedono con un'interrogazione al sindaco. In particolare ricordano le figure della farmacista di via XX Settembre Tosca Prinzkova e Thomas Habermann
I consiglieri comunali del Pd Walter Picco Bellazzi, Valerio Mariani, Cinzia Berutti e Salvatore Vita hanno presentato un’interrogazione riguardo alla memoria di quello che fu l’Olocausto realizzato dai nazisti durante la seconda Guerra Mondiale. Per fare in modo che la memoria sia un elemento essenziale per la vita di tutte le comunità e che la stessa deve essere mantenuta sempre viva ricordano che a Busto Arsizio vi sono stati molti esempi di persone che all’epoca della tirannia nazifascista hanno subito trattamenti disumani. Il Pd ricorda che tra questi vi sono alcuni personaggi come Tosca Prinzkova, che prima delle legge razziali fasciste ha esercitato l’attività di farmacista in Via XX Settembre Angolo Via Raffaele Sanzio, ora farmacia Maggioni. La Dottoressa Prinzkova con il marito, che era Ingegnere, e la figlia, con l’entrata in vigore delle legge razziali fasciste è stata costretta a lasciare l’Italia e le ultime notizie che si hanno tramite Anna Maria Habermann, (che sta dedicando il suo tempo alla memoria dei suoi parenti che sono stati sterminati a Auschwitz) che nelle sue ricerche ha scoperto che la famiglia Prinzkova era stata portata in un campo di raccolta di ebrei in Galizia, dopo di che non si è saputo più nulla. L’altro personaggio è Thomas Habermann, fratello della dottoressa Anna Maria Habermann, che è stato ucciso ad Auschwitz.
I consiglieri chiedono se il sindaco non ritenga opportuno, oltre che doveroso, ricordare queste persone, unitamente agli altri che hanno subito la stessa sorte, con una targa posta al di fuori del palazzo dove hanno abitato prima di essere strappati ai loro cari per essere portati in campi dai quali non hanno fatto più ritorno.
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