Dopo la sparatoria: il tribunale di Gallarate è sicuro?
Il distaccamento del tribunale di Busto Arsizio dovrebbe chiudere tra pochi mesi. Il sindaco di Gallarate chiede di sospendere le udienze con detenuti, per evitare rischi
Il giorno dopo la sparatoria mortale e l’evasione a Gallarate, uno dei temi di cui si discute in città è la sicurezza della Sezione del tribunale di Busto e della sua sede, sul trafficato viale Milano, alle porte del centro cittadino. Secondo i piani del Ministero della Giustizia il distaccamento di Gallarate dovrebbe chiudere entro l’estate prossima, nonostante le proteste degli avvocati e anche della politica. Pochi mesi ancora, ma che alla luce dell’assalto ben organizzato visto lunedì pomeriggio non lasciano del tutto tranquilli, visto che il sistema ha mostrato tutta la sua fragiltà: «Ho chiesto al presidente del tribunale che fino a settembre, quando termineranno i processi nella la sede distaccata di viale Milano, non si celebrino a Gallarate udienze per le quali è prevista la presenza in aula di detenuti» dice oggi il sindaco della città, Edoardo Guenzani. Il primo cittadino ha incontrato nella mattinata di martedì il presidente del Tribunale di Busto Arsizio, Edoardo D’Avossa. «Innanzitutto ho espresso la mia preoccupazione per un’azione che ha avuto un esito drammatico e che ha messo in serio pericolo decine di cittadini. La sede gallaratese del Tribunale si trova, infatti, in una zona di intenso passaggio e, accanto al suo ingresso, c’è una biblioteca aperta al pubblico».
Il nodo principale è comunque legato al transito dei detenuti dalla piazza di fronte al palazzo edificato negli anni Sessanta, sede anche di uffici del museo Maga e del Commissariato di Polizia. Normalmente si fa poco caso ai detenuti "sbarcati" dai furgoni della Penitenziaria, ma il caso eclatante di lunedì ha portato alla ribalta la questione. «Ritengo che non ci siano le condizioni per il trasferimento in sicurezza di detenuti dai mezzi della Polizia Penitenziaria all’immobile» rimarca di nuovo Guenzani, che per questo ha chiesto un provvedimento per dare tranquillità agli ultimi mesi di lavoro della Sezione di Gallarate. «Il dottor D’Avossa ha ovviamente garantito un approfondimento per verificare l’esistenza di segnalazioni sulla problematicità del detenuto evaso e su suoi eventuali trasferimenti». Dubbi sulla sicurezza sono espressi anche dal deputato del Pd Angelo Senaldi, ex vicesindaco della città: «Ci sarà una interrogazione parlamentare, chiederemo notizie e chiarimenti sull’episodio». Sapendo, per il resto, che la strada per il futuro della sede di viale Milano è già tracciata, con il previsto accorpamento a Busto Arsizio.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Ferdy su L'Agenzia Formativa della Provincia di Varese risponde al grido di allarme del settore socio-sanitario
lenny54 su Colpi in testa e umiliazioni, il racconto della Flotilla a Cardano. "Ma l'attenzione deve andare a Gaza"
Luca Marzoli su Svincolo della 336 chiuso: traffico in tilt tra Cassano e Busto. E chiude anche il casello di Gallarate
gianme su Svincolo della 336 chiuso: traffico in tilt tra Cassano e Busto. E chiude anche il casello di Gallarate
axelzzz85 su Ristorni dei frontalieri: la provincia di Varese prima in Lombardia per risorse ricevute
Paolo Cottini su Passa la Tre Valli Varesine: ecco cosa prevede l'ordinanza sulle scuole di Varese, tra chiusure, bus e cambi d'orario
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.