Il Curie, un liceo dalle molte anime
L'istituto di Tradate accoglie diversi percorsi: dal classico, allo scientifico al linguistico alle scienze umane. Una varietà di teste che caratterizza la vita quotidiana, come raccontano Esteranna, Givago e Leonardo

Un grande liceo, con diversi indirizzi, diviso in due sedi. Non è facile gestire una comunità così complessa e variegata come quella che popola il liceo Curie di Tradate. Ci sono studenti dello scientifico, del classico ( in esaurimento), del linguistico, delle scienze umane e dell’economico. Menti scientifiche e menti umanistiche che hanno trovato la “quadra” nei 4 rappresentanti in Consiglio di Istituto: Leonardo Alchieri, Esteranna Francescato, Givago Cutillo e Melissa Gastaldello: « È una bella scuola – commenta Leonardo – una costruzione recente, accogliente e con una discreta dotazione tecnologica ( una decina di classi su 50 ha la LIM). Il rapporto con i professori è buono, cioè è rigido ma nello stesso tempo disponibile per permetterci di crescere in un clima serio ma sereno. Anche tra i ragazzi c’è rispetto e collaborazione anche se non c’è quella grande partecipazione che ci piacerebbe vedere».
Al Curie, solo le classi “generazione web” lavorano con i tablet : « L’evoluzione tecnologica va perseguita ma senza perdere di vista alcuni concetti basilari – specifica Givago – Innanzitutto, oggi viene spesso chiesto alle famiglie di sostenere i costi di un PC o tablet, ma non tutti hanno disponibilità economiche. Occorre maggiore formazione e maggiore varietà di supporti. D’altra parte, però, i libri cartacei hanno limiti pesanti che vanno dal costo, sempre a carico delle famiglie, alla completezza: troppe volte i professori devono ricorrere a fotocopie per completare un argomento o svilupparlo meglio. E anche questi sono costi che gravano sul bilancio di una scuola».
In questo Curie dalle tante anime e idee si muovono sempre molti ragazzi: « Io, praticamente, vivo qui – commenta Givago – Mi piace, sto bene e ho sempre qualcosa da fare. Praticamente sono io che chiudo la scuola alle 17.30, a volte anche alle 18 se stiamo finendo il collettivo che abbiamo avviato lo scorso anno per parlare tra di noi a ruota libera».
Le puntate precedenti
Dialogo e confronto: il bello del Montale
Daverio-Casula: una maxi scuola attenta e coinvolgente
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