“In caso di emergenza non abbiamo informazioni”
Dopo l'episodio della fuga di liquidi da una cisterna allo scalo intermodale, il Comitato Rione Sud chiede garanzie sul sistema di allerta. "Lo scalo interessa anche Cassano"
«Lo scalo intermodale è in mezzo a 150mila abitanti, vogliamo garanzie sulle informazioni in caso di emergenza». Lo dice il Comitato Rione Sud di Cassano Magnago, lanciando un appello dopo il caso della cisterna che ha ceduto in un’azienda attiva nello "scalo Hupac", rilasciando liquidi inquinanti e una "nube" irritante che ha creato grande preoccupazione a Busto.
Se nella città più grande, gli allarmi partiti dai cittadini hanno fatto scattare in grande il dispositivo di emergenza, non proprio lo stesso si può dire degli altri Comuni intorno: «Cassano è comunque confinante direttamente con lo scalo» dice Lillo Bevelacqua, del comitato «proprio con il Rione Sud che vede anche il passaggio di cisterne sulla strada, dirette alla Hupac. E sappiamo che non trasportano acqua fresca, ci sono carburanti e anche sostanze irritanti, inquinanti e pericolose. In caso di incidente, chi dà informazioni? Se, come capita pochi giorni l’anno, il vento avesse tirato da Sud verso Nord, la nube sarebbe arrivata su Cassano».
La preoccupazione è fondata: l’episodio di Busto ha creato preoccupazione ma è stato anche, per così dire, "minore", nel senso che gli effetti sulla popolazione sono stati per fortuna limitati. La questione del sistema di allerta, però, è già stata sollevata – nel giorno dell’incidente – anche in Comune a Gallarate: la città di 50mila abitanti su cui insiste una parte consistente dello scalo non è stata allertata la mattina, così che le prime segnalazioni sono arrivate all’amministrazione comunale da singoli cittadini. Anche il gruppo comunale di Protezione Civile ha sottolineato la cosa con un tweet inviato alla rete di contatti (insieme ad altri tweet per informare sull’incidente)
Sono le 10.00 ed al momento ancora nessuna comunicazione ufficiale è giunta al Comune sull’evento #hupac, di fatto per noi un normale giorno
— ProteC_Gallarate (@ProteCGallarate) 13 Marzo 2014
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