Amsc, le critiche da sinistra dopo il “mese delle dimissioni”
La società del Comune ha visto a marzo l'addio del presidente di Sergio Praderio e dell'ad Giovanni Canziani. Per la Federazione della Sinistra, che è fuori dalla maggioranza, tutto nasce dalla vendita di Commerciale Gas
Amsc come una nave in tempesta, gestita con «eccessiva titubanza e carenza di coraggio»: è il giudizio che viene dalle file della sinistra che sta fuori dalla maggioranza che a Gallarate sostiene l’amministrazione di Edoardo Guenzani. La Federazione della Sinistra di Gallarate interviene con un lungo documento di analisi dopo il «mese di fuoco» che ha visto una raffica di dimissioni dentro al Cda della società multiservizi di proprietà (quasi interamente) del Comune di Gallarate e che hanno visto anche l’avvicendarsi del presidente di Amsc, con l’uscita di Sergio Praderio e la nomina di Gianmaria Musitelli.
Criticatissima da Forza Italia, la gestione della principale azienda a capitale pubblico della città attrae critiche anche da sinistra. La FdS parla di «cambiamenti, dimissioni, sostituzioni affrettate che purtroppo sono una caratteristica costante delle nomine fatte dal Sindaco in questo triennio, non solo nell’AMSC, ma anche nel Maga e nel Camelot».
Così continua il documento, prendendo le mosse dalla scelta di Musitelli: «Musitelli ha fatto parte della dirigenza AMSC contro cui il Comune di Gallarate ha promosso l’Azione di responsabilità. Un altro ben pasticcio: una persona nominata presidente di un’azienda da un Sindaco che lo ha citato per danni recati proprio a quell’azienda. Ma perché queste dimissioni? Ci riferiamo alla due dimissioni che più pesano politicamente.Quelle di Praderio sono comprensibili: potrebbero essere state motivate dalle campagne di diffamazione dell’opposizione, desiderosa di rivincita e incattivita dall’azione di responsabilità intentata nei confronti dei suoi amministratori; e dalla constatazione che da tempo si erano deteriorati i rapporti con il Sindaco, che in più di un’occasione aveva annunciato che a maggio il CdA sarebbe stato sciolto e cambiato. Ma, nonostante ciò, perché non resistere ancora per i due mesi che mancavano alla fine del mandato e aprire una crisi così lacerante? Meno comprensibili le dimissioni di Canziani, quando gli ampi poteri conferitigli esautoravano di fatto il presidente in carico e lo predestinavano alla sua successione: i maligni dicono che si sarebbe reso conto che il compito che gli si richiedeva consisteva solo nell’ accompagnare l’azienda verso la liquidazione».
Nel complesso la FdS parla di «un fallimento politico» e si domanda anche cosa ci sia dentro alla vicenda: «Queste dell’AMSC però, più che dimissioni, per la rapida successione con cui si sono svolte, sembrano vere e proprie fughe. Ma da cosa? Cosa c’è di non detto? Si è trattato solo di incapacità e imperizia del Sindaco nella scelta del suo personale di fiducia o c’è dell’altro? Comunque stiano le cose, fughe e soluzioni affrettate sono la testimonianza evidente di un fallimento politico e lasciano irrisolta una serie di nodi da sciogliere. Innanzi tutto il dubbio sull’efficacia, al di là della giustezza, del sistema dello spoil sistem ( chi vince prende tutto a prescindere dalle competenze). Poi il conseguente e corollario problema dell’appropriazione da parte dei partiti delle funzioni istituzionali e amministrative; le Aziende partecipate non possono più essere ricettacolo di figure politicamente finite. Infine, ma non ultimo, il problema della dubbia migliore efficacia delle gestioni private rispetto a quelle pubbliche».
«La nostra interpretazione: riscontriamo che la situazione è precipitata con la vendita della Commerciale Gas, fatta, si è detto, per necessità di ordine economico: la vendita avrebbe garantito risorse preziose che avrebbero permesso di ridurre lo sciagurato deficit accumulato dall’AMSC con la gestione Caianiello e di fare finalmente investimenti, altrimenti impossibili per i vincoli di bilancio e di patto di stabilità cui è sottoposto il Comune. Inoltre, si è aggiunto, un’azienda come la nostra avrebbe rischiato di essere schiacciata dalla concorrenza». Il lungo documento della FdS ribadisce anche la critica alla vendita di Commerciale Gas, con cui il Comune ha recuperato nuove risorse (6 milioni di euro per il Comune, 7 per la controllata Amsc), ma privandosi di un asset strategico: «Con la Commerciale Gas abbiamo venduto il suo gioiello di famiglia. Se facciamo due conti, è vero che ha fruttato una cifra superiore alle aspettative, 13 milioni circa di euro, ma è altrettanto vero che così l’AMSC, e per AMSC intendiamo il Comune di Gallarate che di AMSC è proprietario al 99%, ha rinunciato alla sua principale fonte di utile. Infatti, se solo consideriamo i due ultimi anni a bilancio, nel 2011 la Commerciale Gas ha prodotto un attivo di 1.584.025 euro, saliti a 1.864.000 nel 2012 , mentre gli altri rami dell’AMSC o sono in passivo, come i trasporti e i servizi sportivi, o risultano in sostanziale pareggio. Quindi, stando così le cose e limitandoci al piano della pura e semplice convenienza economica, ci chiediamo: senza questi utili come farà l’AMSC ad andare avanti? Quali servizi dovrà tagliare, quali ritocchi tariffari dovrà applicare, quali nuove imposte dovrà applicare il Comune, quale sarà la prossima vendita? O addirittura, pezzo dopo pezzo, non si venderà tutto per fare cassa e di qui a qualche anno dell’AMSC non resterà che un lontano ricordo? Ci sono poi motivazioni politiche: è vero che siamo immersi nell’epoca della logica del mercato, dei bandi pubblici, delle alienazioni, ma politicamente continuiamo a non condividere questa frenesia di dismissioni del pubblico a favore del privato. Inoltre, se proprio vogliamo ragionare all’interno della logica di mercato, per l’Amministrazione comunale e per il Consiglio d’amministrazione dell’ AMSC, invece di vendere la Commerciale Gas non sarebbe stato più conveniente mettercela tutta per restare sul mercato, con un piano industriale capace di segnare il rilancio dell’azienda?»
L’analisi completa può essere letta anche sul blog della Federazione della Sinistra.
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