Dalla riapertura della via ad un nuovo parco, il “sogno” per le Candie
L'antico tracciato è stato reso accessibile, ora il comitato che si oppone all'edificazione sulla collina rilancia con l'idea di un "parco didattico". 2500 le firme raccolte per fermare il progetto di una casa di riposo con spa
Riapre la storica via campestre e il Comitato Nord di Cassano Magnago rilancia con un "sogno" per valorizzare la collina delle Candie: l’idea di un parco didattico che valorizzi la zona verde sull’ultima balza che si apre verso la pianura padana. «Un parco di bosco, ma anche con un vigneto e un frutteto storico» spiega Andrea Coerezza, del comitato.
L’area al centro della discussione è quella della collina delle Candie, su cui esiste un progetto di edificazione per un complesso con casa di riposo e spa: il Comitato Nord è nato per difendere la collina, chiede che l’intervento di edificazione (promosso dalla Fondazione Maurizi, nata da un lascito testamentario) sia trasferito in un’altra zona. Contemporaneamente, il comitato ha lanciato un’opera di valorizzazione della zona. Primo obbiettivo, ora raggiunto: ottenere la riapertura della via che passa sotto la collina (nella foto), tracciato campestre storico che da anni era inaccessibile. Ora si prosegue nella mobilitazione: «La gente di Cassano vuole un nuovo parco, la nostra proposta è di realizzare un parco didattico, che preveda il mantenimento del bosco, ma anche un vigneto storico, un frutteto storico», vale a dire con piante particolari (nota: lo stesso nome delle Candie è legato ad un vitigno).
Un sogno? Può essere, ma quelli del Comitato ci lavorano, ipotizzando «un corridoio ecologico che parta dall’area Boza, passi dal primo anfiteatro morenico e arrivi fino alla valle Olona». Nella valle che – ricorda ancora Coarezza – oggi rappresenta un buon esempio di «spazio verde ben curato», grazie all’integrazione tra interventi dei Comuni e progetti curati da associazioni e comitati (come i Calimani a Fagnano Olona). «Sarebbe bello passasse di qui l’idea della protezione». E anche in questo, la valle Olona è un buon esempio, perché man mano che crescono gli interventi di rinaturalizzazione della valle, aumenta anche la "reattività" dei cittadini di fronte ai fenomeni di inquinamento. Certo, la strada è lunga: ora il Comitato si concentra sul percorso nel Piano di Governo del Territorio, per togliere la previsione di edificazione e mantenere il bosco e il verde esistenti (nella foto: una delle "visite guidate" nell’inverno scorso). Nei giorni scorsi si è fatto il punto sulla raccolta firme contro il progetto d’intervento sulla collina, portata avanti nelle piazze ma anche con i moduli presenti nei negozi e nei punti di ritrovo: «Siamo arrivato in totale a 2500 firme»
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