In fuga dalla guerra, 39 profughi in provincia

Sono divisi tra Marzio, Gallarate e Saronno, appena arrivati dopo gli sbarchi: "Persone completamente spaesate, ci sono anche famiglie". Polemica di Regione Lombardia: "Presunti profughi"

L’emergenza dei profughi dal Medio Oriente e dall’Africa arriva anche in provincia di Varese: 39 persone sono state trasferite in tre diverse località, a Saronno, a Gallarate e a Marzio, piccolo paesino le cui strutture alberghiere da tempo ospitano profughi (foto d’archivio, i profughi dalla Libia del 2012). Tra di loro ci sono anche dei siriani, in fuga dal violentissimo conflitto che ha fatto migliaia di morti e centinaia di migliaia di sfollati: «Sono persone appena arrivate in Italia, veramente spaesate» ci dice Margherita Silvestrini, assessora ai servizi sociali del Comune di Gallarate.  I profughi sono stati distribuiti dalla prefettura secondo la disponibilità: a Gallarate per esempio li accoglie Exodus, nella sua nuova sede di Villa Calderara, sulla collina di Cedrate (le strutture ricevono dal governo le risorse economiche per il mantenimento dei singoli profughi).

I numeri ufficiali per la provincia di Varese parlano di 39 persone, ci sono anche nuclei famigliari in fuga. «Presunti profughi», li ha definiti polemicamente l’assessore all’immigrazione di Regione Lombardia Simona Bordinali, che ha fortemente criticato contro gli «arrivi imposti dallo Stato centrale e dalle Prefetture», che – ha ribadito la rappresentante di Regione Lombardia – sono «enti inutili e dannosi». Secondo i numeri forniti da Bordinali, si parla di 60 sono destinati a Bergamo, 50 a Brescia, 50 a Como, 50 Cremona, 30 a Lecco, 50 a Mantova, 50 a Monza, 50 a Pavia, 50 a Sondrio e 40 a Varese; mentre per Milano e Lodi «mancano ancora i dati»

La maggior parte dei profughi sono stati trasferiti a Malpensa dall’aeroporto di Siracusa, in gran parte non parlano inglese e non hanno avuto presenza precedente in Italia (molto diverso, ad esempio, dal caso dei profughi arrivati nel 2012): Sono molto spaesati, è il primo luogo dove sono arrivati in Italia. A Gallarate si tratta di 10 persone, «3 nigeriani, 2 pakistani, 2 siriani, 2 somali e 1 etiope», chiarisce ancora l’assessora: resteranno nella villa sulla collina fino a fine maggio, secondo la disponibilità di Exodus (che deve far partire il recupero completo della villa, destinata a diventare spazio sociale per le famiglie e per il quartiere). «Abbiamo provveduto a informare i cittadini del quartiere, ci hanno chiesto di garantire la vigilanza con la Polizia Locale, ma c’è una certa disponibiltà che parte dall’esperienza avuta due anni fa». Allora la vecchia villa a Gallarate – risistemata alla bell’e meglio – ospitò per mesi alcuni profughi dalla Libia: alcuni sono stati espulsi successivamente, altri hanno visto riconosciuto lo stato di rifugiato politico e hanno continuato la loro vita, in alcuni casi fuori dall’Italia (diversi avevano parenti all’estero).

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 10 Aprile 2014
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.