A Milano “risorge” il trotto, a Varese il galoppo è ancora in forse
Dopo la firma del protocollo di intesa con il Comune di Milano, la Snai e la società Trenno srl dovrebbero rilanciare l'intera attività con la costruzione di una nuova pista all'interno della "Maura". Sull'imminente stagione estiva di Varese non sono state ancora comunicate le date
Il trotto tornerà a Milano. Dopo la firma del protocollo di intesa con il Comune, la Snai e la società Trenno srl dovrebbero rilanciare l’intera attività sospesa da tempo nel vecchio impianto. Il progetto di riattivazione delle corse del trotto, inserito nell’area milanese dedicata all’ippica ha sia una valenza ambientale e occupazionale, sia urbanistica perché riqualificherebbe tutta l’area di proprietà della Snai: è prevista infatti la realizzazione di una nuova pista all’interno delle aree della "Maura", un impianto che sarà dimensionato secondo l’effettiva sostenibilità economica e le previsioni di affluenza del pubblico. Ci sono anche buone notizie sul piano dell’occupazione perché le due società hanno l’obiettivo di mantenere gli stessi livelli occupazionali.
Questa notizia avrà delle evidenti ricadute sul progetto di portare il trotto a Varese, come annunciato a suo tempo dalla Svicc spa (Società Varesina incremento corse cavalli) che ha in gestione l’ippodromo delle Bettole. Nel frattempo la stagione estiva di galoppo è alle porte e gli addetti ai lavori si stanno preparando per affrontarla al meglio nonostante le polemiche sulle scuderie di via Frà Galdino e i problemi all’impianto dopo l’incendio della club house: «Hanno tagliato l’erba della pista – dice Marco Gonnelli, presidente dgli allenatori di galoppo – mentre i lavori alle tribune dopo l’incendio non sono ancora iniziati. La nostra preoccupazione dipende dal fatto che non ci fanno sapere nulla sulle date della stagione perché né la Varesina né l’Unire le hanno comunicate».
Il destino dell’ippica a Varese è legato alla sorte della Svicc spa , la società che fino al 2025 ha la convenzione con il Comune per la gestione dell’ippodromo. Due mesi fa si era fatta largo l’ipotesi di una nuova cordata di imprenditori pronta al subentro nella gestione di Guido Borghi e soci e lo stesso vicesindaco Carlo Baroni ha confermato che un primo contatto c’è stato. «I tempi per un subentro con la stagione alle porte non ci sono a meno che qualcuno all’interno della Varesina dia un segnale concreto – precisa Gonnelli -. Se si vuole salvare l’ippica bisogna fare la stagione, ma il rischio è che a luglio non si corra».
Secondo l’allenatore, c’è una sorta di paradosso perché i fantini e i cavalli italiani vanno forte all’estero, mentre in Italia rimangono al palo perché non si fanno investimenti adeguati. I signori dell’ippica milanese in occasione delle steeple chase di San Siro solo per la pubblicità dell’evento hanno messo sul piatto circa 80mila euro. Il risultato è stato un successo di pubblico strepitoso, dimostrazione che senza un piano serio di investimenti non si va da nessuna parte.
«Il nuovo impianto milanese dedicato al trotto dovrà essere pronto per Expo2015 – conclude Gonnelli – perché con i 20 milioni di potenziali visitatori previsti dovrebbero arrivare anche gli sceicchi e gli appassionati di ippica orientali con i migliori cavalli al mondo, ma solo se ci saranno corse con montepremi all’altezza della situazione».
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