Erard e il Maggiolino Venegonese, 4 concerti per pianoforte

Appuntamento con il prestigioso strumento datato 1881 riscoperto e restaurato dal Comune e che sarà protagonista di quattro concerti al castello dei Padri Comboniani

Il 10, 16, 24 e 30 maggio (ore 21:00) si terranno quattro lezioni-concerto dal titolo "Erard e il Maggiolino Venegonese", presso il Castello dei Missionari Comboniani di Venegono Superiore.
Organizzal’assessorato alla Cultura del comune di Venegono Superiore, con il patrocinio ed il contributo di Provincia di Varese e Fondazione Comunitaria del Varesotto Onlus e, con la partecipazione di Accademia Europea Villa Bossi.

Il Castello di Venegono Superiore ospiterà quattro suggestivi concerti nell’ambito di un festival nato per raccontare il pianoforte nell’Ottocento. I pianoforti storici del XVIII° e XIX° secolo rappresentano oggi in Europa un grande patrimonio storico, oggetto di studio, conservazione, restauro e riuso. Questi strumenti costituiscono l’ambiente timbrico al quale si indirizzò tutta la letteratura pianistica fino all’elaborazione definitiva della tipologia “Steinway” tardo romantica, prototipo del pianoforte moderno. Il pianoforte fu ideato dal cembalaro padovano Bartolomeo Cristofori, il quale, tra il 1698 e il 1700, inventò il gravicembalo con il piano e il forte (successivamente chiamato fortepiano), strumento precursore del pianoforte, sostituendo, nel clavicembalo, al meccanismo dei salterelli quello dei martelletti con lo scappamento, in modo da variare l’intensità del suono a seconda della pressione del tasto.  A partire dagli anni Venti del Settecento, anche i tedeschi Schroter e Silbermann – che cercarono di  accollarsi la fama di primi fabbricatori di pianoforte – cominciarono a fabbricare strumenti simili;  Silbermann, nel 1726, presentò un suo pianoforte a J.S. Bach che rimase poco entusiasta della debolezza
dei suoni acuti e della pesantezza della tastiera.

I primi pianoforti erano infatti “deboli”, con l’intelaiatura di legno, le corde sottili e la meccanica interna poco robusta. Per questo motivo agli inizi lo strumento non venne accettato.
Compositori come Haydn, Mozart e Beethoven dedicarono però varie composizioni al nuovo strumento. In particolare, Beethoven contribuì allo sviluppo del “fortepiano” dando consigli utili ai costruttori relativi alla robustezza del telaio e alla meccanica. Erard contribuì col brevetto del doppio scappamento, successivamente si inserirono due pedali e l’estensione passò da cinque a sei ottave. Nella seconda metà del XIX° secolo, per la prima volta fu costruito il pianoforte a coda da concerto ad opera della ditta Steinway & Sons di New York, le cui caratteristiche furono: telaio metallico fuso in un unico blocco e sovrapposizione delle corde (detta sovracordatura). Nel 1870 l’estensione fu portata a sette ottave e mezzo e non ci fu nessun altro cambiamento. Il Romanticismo fece dello strumento il suo prediletto: Chopin (Pleyel) e Liszt (Erard) aiutarono il pianoforte a crescere e a toccare le vette più alte. In questo contesto, il pianoforte e la sua musica si affacciano anche nell’Italia postunitaria, dove i decenni successivi all’unificazione vedono un periodo di risveglio della produzione strumentale e di
rinnovamento della cultura musicale, non solo in relazione alle consuetudini esecutive e compositive dei pianisti italiani ma anche alle modalità concertistiche adottate dalle istituzioni musicali.

La situazione di arretratezza in cui versava la musica strumentale in Italia verso la metà
dell’Ottocento, a causa principalmente dell’egemonia del melodramma, vide così una prima significativa inversione di tendenza a partire dagli anni Sessanta, periodo in cui si registrò la nascita di enti, organismi, istituzioni e società concertistiche che, in una dimensione sempre più “pubblica”, diffusero il repertorio strumentale mitteleuropeo. Se al momento della nascita del Regno d’Italia, il pianoforte era presente nelle case dell’aristocrazia e della borghesia dove veniva utilizzato per la circolazione della musica operistica, per l’accompagnamento
della musica strumentale o per l’educazione musicale dei giovani, a partire dagli anni Sessanta il
baricentro dell’esibizione musicale si sposta gradualmente dall’ambito privato a quello pubblico.
All’epoca infatti il pianoforte rivestiva ancora un ruolo sussidiario, con la funzione di “surrogato” dell’orchestra in innumerevoli riduzioni pianistiche e in fase di lettura di una partitura orchestrale. A partire invece dagli anni successivi all’unificazione il suo impiego evolse nel senso di un’emancipazione dagli altri strumenti fino a raggiungere una sua completa autonomia, con un nuovo modo di concepire i programmi di concerto e la scelta del repertorio da eseguire.

Gli incontri del Maggiolino Venegonese diventano così unici nel loro genere grazie ad un originale ed autentico e raro pianoforte storico Erard del 1881, recentemente riscoperto nel nostro Comune e restaurato grazie al contributo privato di tre nostri concittadini, che tornerà a far sentire la bellezza unica del suo suono… non si deve infatti dimenticare che i più grandi produttori di pianoforti dell’Ottocento furono proprio i costruttori francesi Sébastien Erard e Ignace Pleyel. Il ciclo di incontri prevede due concerti con musicisti del nostro territorio e due concerti con pianisti d’oltralpe, Natalia Valentin, docente al Conservatorio Regionale di Parigi, Wolfgang Brunner e Leonore von Stauss, docenti invece al Mozarteum di Salisburgo. 

Gli appuntamenti

1. “Les Musiciens d’Erard” con Federico Ceriani e Andrea Scacchi, pianoforte e violoncello,
musiche di Chopin, Schumann, Liszt, Brahms e Popper – sabato 10 maggio 2014 ore 21,00;
2. “il Pianoforte francese nell’ottocento: Erard e Pleyel” con Natalia Valentin, pianoforte,
musiche di Mozart, Beethoven, Mendelssohn, Chopin e Alkan (con Accademia Europea Villa
Bossi) – venerdì 16 maggio 2014 ore 21,00;
3. “Liszt e il suono di Erard” con Adalberto Maria Riva, pianoforte, musiche di Franz Liszt –
sabato 24 maggio 2014 ore 21,00;
4. “Fortepiano e Pianoforte” con Wolfgang Brunner e Leonore von Stauss, fortepiano, musiche di Mozart e Schubert a 4 mani (con Accademia Europea Villa Bossi) – venerdì 30 maggio 2014 ore 21,00

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Maggio 2014
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