Filippo Sgarbi: “Impegno e fortuna per coronare il sogno nerazzurro”
Il giovane varesino si è appena aggiudicato lo scudetto Allievi con l'Inter e ci svela i suoi sogni: «Vorrei arrivare in serie A con questa maglia. Ma per ora penso alla conferma nella prossima stagione»

Filippo, dove ha iniziato a giocare a calcio e come è arrivato all’Inter?
«I miei primi calci al pallone li ho dati al Megister Barasso. L’Inter mi vide e mi fece andare a giocare ad Azzate, che all’epoca era scuola calcio nerazzurra. Poi il mio allenatore di allora, De Laurentiis, mi portò al Varese, dove ho giocato tre anni e infine, quattro stagioni fa sono passato stabilmente a Milano, un sogno per me che sono tifoso interista».
Una carriera però già condizionata da diversi infortuni.
«È vero. Appena arrivato all’Inter mi venne il morbo della crescita al ginocchio e dovetti stare fermo qualche mese. Poi purtroppo ho rotto crociato e menisco e dopo l’operazione a Pavia e tanta riabilitazione – sotto la gestione della mia squadra – sono tornato in campo solamente lo scorso gennaio».
Com’è la vita di un giovane calciatore di nemmeno diciassette anni?
«Alla mattina vado a scuola, a Varese, dove frequento l’Itpa. Finito l’orario scolastico mia mamma mi viene a prendere e mangio qualcosa di corsa, perché poi arriva a prendermi il pullmino che mi porta a Milano, al centro di allenamenti “Interello – Giacinto Facchetti". Una volta lì faccio un po’ di palestra, l’allenamento di due ore con la squadra e poi torno a casa verso le 19,30, sempre con il pullmino della società. In serata mangio, studio e vado a letto».
Da pochi giorni è un Campione d’Italia. Quali sono state le emozioni?
«Molto forti. Io non avrei dovuto giocare titolare, poi un mio compagno si è infortunato e io ho preso il suo posto. Quando il mister mi ha avvisato sono entrato subito nell’ottica di dover essere concentrato al massimo e di non poter sbagliare nulla; devo dire che è andata bene».
Tra l’altro lei ha segnato anche il rigore nella serie finale, oltre a essere stato riconosciuto come uno dei migliori giocatori della gara.
«Sì, è vero, in molti mi hanno fatto i complimenti e sono contento per questo. Sui rigori invece ci siamo preparati molto in settimana sotto la guida del nostro allenatore. Quando sono arrivato sul dischetto ero abbastanza tranquillo: ho aspettato il movimento del portiere e l’ho spiazzato».
Come avete festeggiato?
«È stata una festa doppia perché due giorni dopo abbiamo conquistato anche la SuperCoppa battendo 2-0 il Prato, che aveva vinto il campionato Allievi della Lega Pro. Abbiamo celebrato molto in campo e nello spogliatoio, poi abbiamo fatto una “pizzata” con la squadra e questa sera (lunedì 23 ndr) siamo ospiti della società, che ci offre la cena a Milano».
L’anno prossimo cosa farà?
«Voglio rimanere in nerazzurro. Non ho ancora parlato con i dirigenti, ma spero di poter continuare qui a Milano, o con la Berretti o con la Primavera, poi vedremo».
E il sogno nel cassetto?
«Ovviamente esordire in serie A con l’Inter. Ma non mi monto la testa, so che la strada sarà ancora molto lunga; serviranno una buona dose di fortuna e tanto impegno. Solo così si può arrivare in alto».
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