Sea “va a Canossa”, apertura dai sindaci

La rinuncia al vecchio master plan e la promessa di ripartire da un nuovo dialogo accolte con favore dai sindaci. "Ma prima guardiamo ai problemi che già esistono e sono irrisolti"

Dopo i timori dei giorni scorsi (per il ritiro del MasterPlan 2011), dopo anni di attriti sul progetto di espansione dell’aeroporto, i sindaci del territorio riaprono il dialogo con Sea. Il segnale dato da Modiano agli occhi di molti dei primi cittadini appare come un gesto di «umiltà»: «Sea è andata a Canossa», sintetizza – in modo un po’ brusco – un sindaco che ha partecipato all’incontro. Che sia tattica o nuovo corso, che sia forma o sostanza, la mossa del presidente di Sea e la promessa di un rapporto molto diverso e di un confronto fatto di tappe definite paiono aver convinto: «Abbiamo visto tanta umiltà e onestà sull’azzeramento del MasterPlan» dice il sindaco di Arsago Seprio Claudio Montagnoli, che apprezza «il nuovo corso partecipato» ma ha ben chiaro che «sviluppo compatibile con il territorio è facile da dire a parole ma che va concretizzato». Il sindaco di Arsago sottolinea la necessità di «un tavolo unico e non con troppi referenti diversi», un limite del passato messo in luce anche da Modiano.
«Era un elemento, quello del confronto su un tavolo unico, che avevamo già sollevato, che avevo  sottolineato anche in campagna elettorale» concorda Danilo Rivolta, sindaco di Lonate Pozzolo (il MasterPlan prevedeva una espansione sul territorio lonatese). Rivolta vede come positivo il primo approccio di Sea per (l’ancora ipotetico) nuovo MasterPlan 2015. E anche dentro ad un futuro piano, c’è da discutere delle singole opere: «Positivo che si parli soprattutto di terza pista e meno di sviluppo immobiliare: Sea faccia l’aeroporto e il resto lo faccia il territorio». Il riferimento è alle (per ora vaga) ipotesi tracciata da Modiano di rivedere il MasterPlan nella parte che riguarda il polo logistico, con una possibile riduzione rispetto a quanto previsto dal progetto del 2011.

C’è però un altro punto sottolineato dai sindaci: prima di discutere del MasterPlan, si devono risolvere i problemi "figli" dell’espansione degli ultimi tre lustri, da Malpensa 2000: «Serve un equilibrio tra sviluppo, economia e ambiente» ragiona l’arsaghese Montagnoli. «Lo scenario già oggi non dà possibilità di crescita del traffico, per quanto riguarda Arsago Seprio, toccata pesantemente dalle rotte. Se il traffico aumentasse, sarei il primo a chiedere la terza pista».
Sulla necessità di risolvere prima i nodi già esistenti insiste anche il vicesindaco di Casorate Sempione Tiziano Marson, che ha partecipato all’incontro: «I problemi sul tappeto per noi sono le rotte di uscita, anche in relazione alla sentenza Quintavalle che ha dimostrato i danni ambientali causati dai decolli. Ho già fatto una richiesta Commissione Tecnica Aeroportuale per le rotte». Il messaggio è chiaro: «Prima di parlare del masterplan bisogna chiudere questa partita».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Luglio 2014
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