La scuola pubblica è di tutti. Anche dei precari

Pubblichiamo le riflessioni di una docente precaria che ci ha segnalato il suo blog "Uno sguardo oltre". Il suo punto di vista sulle dichiarazioni del Ministro Giannini in merito ai supplenti

Riportiamo le parole di Emily Cardaropoli che ci ha segnalato via Twitter le riflessioni affidate al suo blog. Commenta le dichiarazioni del Ministro Giannini al festival di Rimini. Nella riforma si parla anche delle supplenze e del sistema per eliminare il sistema di assegnazione temponareno delle cattedre: così facendo si assumerebbero 100.000 nuovi insegnanti. Ma circa altri 450.000 perderebbero ogni speranza di entrare nel sistema scolastico


L’estate sta finendo, mi verrebbe da dire. Ebbene sì, venerdì ci sarà la prima riunione del Consiglio dei Ministri e, dal primo settembre, i politici torneranno in Parlamento. Nel frattempo, non si sono di certo persi d’animo. Infatti, tra un Ice Bucket Challenge e l’altro, vengono proposte nuove riforme. L’ultima, in ordine di tempo è la Riforma della Scuola formulata dal Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini.

Ancora non mi è ben chiaro come mai, il primo cruccio di ogni Governo sia la Riforma della scuola. Da quando ne ho memoria, non hanno fatto altro che proporre nuovi modelli: la Riforma Moratti, la Riforma Fioroni, la Riforma Gelmini. Ci sono più Riforme della Scuola che anni da frequentare.

La Riforma Giannini (suppongo che, con molta fantasia, si chiamerà così) si rifà a presunti modelli tedeschi e francesi: non sia mai facessimo qualcosa di originale. Questo nuovo progetto scolastico si basa sull’assegnazione di un numero di docenti ad una determinata scuola, o meglio a reti di scuole, in modo da riuscire a coprire le eventuali assenze durante l’anno e, sostenere corsi di recupero o di potenziamento. Una manovra che garantirebbe l’assunzione di circa100mila insegnanti, peccato che ce ne siano altri 460mila che, così facendo, resterebbero nel dimenticatoio.

Le Graduatorie di Istituto perderebbero la loro importanza e, insegnanti che, negli ultimi anni (e sappiamo che parliamo di ben oltre 15 anni) hanno vissuto da precari, si troveranno a non avere più alcuna possibilità di assunzione. Questi insegnanti si dovrebbero accontentare di qualche incarico provvisorio, di quelle ore che insegnanti di ruolo ed assegnati non riuscirebbero a coprire.

Un duro colpo da mandar giù, e l’anno scolastico sta per iniziare. Questa Riforma sembra essere il definitivo colpo di grazia per la scuola pubblica che, dopo essere stata plasmata nel corso del tempo, con i continui e costanti cambiamenti a livello didattico e strutturale, si troverebbe a combattere con una sorta di blocco delle assunzioni.

Non conoscendo bene la realtà tedesca o francese, non posso giudicare i loro modelli, tuttavia la realtà italiana è ben chiara. Dal problema del precariato si passerebbe, con molta facilità, al problema della disoccupazione. Applaudire per i 100mila insegnanti che verranno assegnati, senza riflettere sul destino dei restanti 460mila, non è un buon modo di fare le Riforme.

La Scuola è Pubblica e come tale appartiene a tutti, anche ai precari che da anni sperano di riuscire ad avere una propria cattedra e, nel loro piccolo, dimostrare quanto valgono.

Pubblicato da Emily Cardaropoli 

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Pubblicato il 26 Agosto 2014
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