Acqua, luce e gas: spunta la cauzione che gonfia la bolletta
Si tratta del “deposito cauzionale”, una somma pari a tre mensilità del consumo medio con la quale le aziende si tutelano dalle morosità. Il conto può arrivare fino a 100 euro. Esclusi chi paga con rid o carte di credito
Dallo scorso giugno la bolletta di famiglie e artigiani si è gonfiata grazie ad un nuovo balzello spuntato silenziosamente tra le voci del conto presentato a molti utenti dei servizi di luce, gas e soprattutto acqua. Si tratta del “deposito cauzionale” una somma da versare ad inizio contratto, che però viene applicata retroattivamente anche ai contratti già in essere, pari a tre mensilità del consumo medio da versare in due tranche. Si tratta di una cauzione con la quale le società si tutelano di fronte ad eventuali morosità degli utenti la cui possibilità di essere introdotta (possibilità non obbligo) è stata normata dal giugno di quest’anno con la delibera 86/2013.
Molte società che non la prevedevano da quella data la hanno introdotta e, grazie alla mancanza di una comunicazione adeguata, la nuova spesa è comparsa improvvisamente all’interno delle bollette degli ignari utenti. E non si tratta di una cifra da poco se consideriamo che mediamente può essere mediamente tra i 60 e 70 euro per le abitazioni e di 100 euro per i negozianti.
Il nodo della vicenda sta proprio nella scarsa comunicazione dell’introduzione di questo nuovo balzello, un fatto sul quale le associazioni dei consumatori stanno facendo perno per cercare di intervenire.
Al momento per essere certi di non vedersi applicata questa nuova voce di spesa (che comunque sarebbe restituita al termine del contratto) bisognerebbe avere un contratto di pagamento attraverso rid o carte di credito.
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