Da Solbiate alle periferie americane per salvare le donne vittime di abusi

Dawn Maestas rimuove i tatuaggi alle donne vittime di abusi ad Albuquerque, in New Mexico. Lo fa gratuitamente con una macchina del gruppo Quanta System di Solbiate Olona. “Ti libero dai segni, ma tu chiama la polizia”, dice a tutte le sue pazienti

Anni di violenze e soprusi e poi, quando trovano il coraggio di scappare, l’ultimo sfregio. Indelebile. Succede anche questo nelle periferie americane dove sempre più uomini, specialmente tra le gang di Latinos, costringono le donne a veri e propri regimi di carcerazione: abusi sessuali, segregazioni e sfregi sul corpo. Le donne vengono tatuate con nomi e simboli di quelli che dovrebbero essere i loro fidanzati ed è proprio su questo aspetto che opera Dawn Maestas. Anche lei è stata vittima di violenze da parte del marito, anche lei sa cosa si prova a subire quegli sfregi, ma Dawn ha deciso di cambiare vita e, nella periferia di Albuquerque, si occupa di rimuovere quei tatuaggi dai corpi delle donne. Lo fa gratuitamente con un macchinario laser di ultima generazione della Quanta Aesthetic Lasers, partner in Colorado dell’azienda di Solbiate Olona, la Quanta System S.p.A. «Una storia vera, una storia bella che ho voluto raccontarvi, affinché infonda speranza anche a tante altre donne nel mondo, che subiscono violenze inaudite» commenta l’Ing. Paolo Salvadeo, amministratore delegato di Quanta System, che ha personalmente conosciuto Maestas e la supporta continuamente tramite la propria filiale americana.

La donna definisce quel macchinario «un santo» perchè l’ha aiutata e l’aiuta a liberare le donne dai tatuaggi indelebili che rovinano il loro corpo, risultato ultimo e più evidente delle violenze a cui vengono sottoposte tutti i giorni. Le storie delle donne che a lei si rivolgono sono spaventosamente simili. «Sono stata con un uomo per cinque anni -racconta una ragazza, 22 anni- Lui era molto più vecchio di me. Mi trattava male ed abusava molto spesso del mio corpo. Alla fine sono crollata e, quando ho cercato di liberarmi di lui e di andarmene, lui mi ha rapita, mi ha tenuto in ostaggio e mi ha tatuato il suo nome su

tutto il mio corpo, contro ogni mia volontà». Uno sfregio che è stato totalmente cancellato da Dawn ma ad una condizione: «Ora ti libero da questi segni, ma poi tu devi chiamare la Polizia». Ciò di cui è convinta Dawn Maestas è che «quei tatuaggi sono solo la superficie, ciò che si vede, ma noi dobbiamo concentrarci su ciò che succede e ciò che ha portato a questo. Ci sono molte storie di sofferenza che stanno sotto quell’inchiostro». La stessa Dawn sa che rimuovendo quei tatuaggi non cancellerà il passato, ma almeno eliminerà un ricordo permanente di quelle storie.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Settembre 2014
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