Professione supplente: ogni anno si rinnova la trafila per il posto

Con la chiamata dei precari delle superiori, si chiudono le operazioni di nomina della scuola. Una giornata di passione per assegnare 400 posti. Un rituale che interessa giovani ma anche docenti prossimi alla pensione

12 settembre: l’anno scolastico 2014-2015 è iniziato.
In classe gli studenti delle scuole varesine: lezioni regolari sin dalle 8 tranne per tutti i ragazzi, orari e modalità diverse per i "primini" accolti in modo alternativo per dar loro il benvenuto.

Chi si presenterà da lunedì, però, saranno i molti docenti supplenti che solo oggi hanno ricevuto l’incarico con l’assegnazione della cattedra, più o meno spezzata. Dalle 8.30 di questa mattina , alla media Vidoletti presidi e personale dell’Ufficio scolastico stanno incontrando i precari per sistemare le ore rimaste scoperte nei diversi istituti. Si tratta di 400 posti su un totale di 2300 cattedre, coperte dai 1800 insegnanti di ruolo. 

Le operazioni, come si sa, sono complesse e lunghe: alle 11.30 sono stati chiamati i professori di educazione artistica che attendevano dalle 8.30. Ci sono classi di concorso più veloci e altre più complicate. A rallentare le operazioni sono spesso dettagli, interpretazioni di leggi, discussioni su commi.

Chi arriva è abbastanza agguerrito: da anni è dentro nel sistema, conosce la graduatoria, sa chi si inserisce proveniendo chissà da dove e ha perfettamente idea di dove e quante ore ci siano a disposizione sul territorio. Particolarmente frizzante è la classe di concorso di diritto, una trentina di precari in graduatoria dal 1999 o dal 2000 convocati annualmente per spartirsi spezzoni qua e là. Solo una cattedra era completa mentre gli altri  dovevano costruirsi situazioni accettabili sommando differenti posti. È tra questi insegnanti che si trovano storie di anni di precariato: c’è chi ha 63 anni e chi 61, ancora in attesa di una stabilizzazione in cui, ormai, non crede nemmeno più. Sono storie, però, di vite complesse: chi era impiegato nella ditta di famiglia e poi ha virato sulla scuola e chi aveva un incarico come tributarista e solo una volta raggiunto il minimo per la pensione ha potuto inseguire la passione dell’insegnamento ( causa incompatibilità) e attende di completare così il suo cammino lavorativo.

Lunghi e laboriosi sono anche i cammini dei docenti di educazione fisica, insegnanti che si mantengono grazie agli incarichi nelle palestre ma che sperano nella garanzia di un contratto con la scuola: «Quest’anno ci sono un po’ di posti – commentano – vediamo cosa rimane una volta che sarò chiamato». Anche in questo caso, i supplenti storici stanno cercando di individuare quei tre o quattro che arrivano chissà da dove e si sono piazzati in graduatoria scavalcando molte posizioni: « Li stiamo cercando – scherzano i supplenti – siamo proni a farci valere…»

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Settembre 2014
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