Centrale Rischi, un’opportunità per l’accesso al credito

Sesto (e ultimo per il 2014) appuntamento del ciclo “Approfondimenti di Finanza per l’Impresa”. Le imprese varesine alla sfida di migliorare il proprio merito di credito, anche attraverso il “cervellone” della Banca d’Italia

Come un grande cervellone che tiene in memoria tutta la mappa del credito italiano. Chi dà a chi. E chi riceve da quale istituto. È questa la Centrale dei Rischi, il sistema informativo italiano sull’indebitamento della clientela verso le banche e le società finanziarie. Un elemento troppo spesso sottovalutato dalle aziende, ma da cui dipende una buona fetta del proprio rating e dunque del proprio merito di credito e delle condizioni a cui il denaro viene (se viene) prestato dalle banche. Per questo l’Unione degli Industriali della Provincia di Varese ha voluto fare della Centrale Rischi la protagonista dell’ultimo incontro 2014 del ciclo Approfondimenti di Finanza per l’Impresa, «che – ha spiegato Marco Crespi, responsabile dell’Area Finanza e Agevolazioni –  ha avuto anche quest’anno l’obiettivo di formare e informare gli imprenditori ed i loro collaboratori sugli strumenti finanziari idonei per affrontare la gestione quotidiana delle imprese, in un momento congiunturalmente difficile e nel quale proprio il rapporto con il credito rappresenta uno dei maggiori motivi di preoccupazione». Una serie di appuntamenti che hanno coinvolto come relatori docenti universitari, rappresentanti di istituzioni finanziarie di prestigio ed esponenti del mondo bancario, tra cui la Banca Popolare di Bergamo del Gruppo UBI con cui è stato organizzato l’incontro sulla Centrale dei Rischi insieme al Confidi Lombardia.

In tutto i 6 eventi messi in calendario hanno raccolto 200 presenze, 50 solo nell’ultimo appuntamento di ieri a Gallarate. Al centro, appunto, quella Centrale Rischi dove gli intermediari comunicano mensilmente alla Banca d’Italia il totale del credito verso i propri clienti. Da una parte quelli pari o superiori ai 30mila euro, dall’altra i crediti in sofferenza di qualunque importo. In questo modo Bankitalia è in grado di fornire mensilmente agli intermediari stessi le informazioni sul debito totale verso il sistema creditizio di ciascun cliente segnalato. Migliorare il processo di valutazione del merito di credito della clientela, innalzare la qualità del credito concesso agli intermediari, rafforzare la stabilità finanziaria del sistema: questi gli obiettivi della Centrale dei Rischi e delle sue comunicazione.

Tutti riassumibili in una sola definizione, secondo il Professore di Programmazione e Controllo e Analisi Finanziaria all’Università Cattolica di Milano, Claudio M. Grossi: «La Centrale dei Rischi – ha spiegato agli imprenditori varesini – è uno strumento che va conosciuto per essere ben gestito. Ma non basta, le aziende devono fare un salto di qualità sul fronte della programmazione finanziaria. L’accesso al credito non si improvvisa, ma si programma, facendo un piano preciso delle proprie spese e delle voci sulle quali puntare in un’ottica di sviluppo programmato. Non è solo una questione di sottocapitalizzazione, come troppo facilmente viene additato il mondo delle imprese, ma anche dell’endemica lentezza dei pagamenti di cui soffre il sistema economico italiano, sia in riferimento al pubblico, sia al privato. Programmare è ciò che fanno molte aziende di altri Paesi e su cui il nostro sistema imprenditoriale ha buoni margini di miglioramento». Migliorabile, secondo il professore dell’Università Cattolica, proprio puntando ad avere una buona posizione aziendale, si potrebbe dire reputazione, all’interno della Centrale Rischi. Un punto sul quale l’Unione Industriali insiste da tempo verso i propri associati.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Ottobre 2014
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