Farioli dà una sferzata alla sua maggioranza
In una lettera indirizzata ai consiglieri che lo sostengono in vista del consiglio comunale di venerdì, il primo cittadino chiede di ridefinire gli obiettivi programmatici dell'azione amministrativa
E’ una lunga lettera ai consiglieri di maggioranza, la conseguenza del piccolo terremoto politico suscitato a Busto Arsizio dalla richiesta di estromissione di Claudio Fantinati dalla giunta da parte del coordinatore cittadino di Forza Italia e della Lega Nord, respinta al mittente da sindaco e giunta. A seguito di quella decisione su richiesta esplicita dei capidelegazione Alberto Armiraglio e Paola Reguzzoni, Gigi Farioli ha proseguito nel cammino indicato e ha inviato una lettera (riportata di seguito) a tutti i membri eletti in consiglio a sostegno della maggioranza e che oggi rappresentano il Popolo delle Libertà, Forza Italia e lega Nord. E venerdì c’è la fiducia in consiglio comunale.
in coerenza e conseguentemente a quanto definito unanimemente nella riunione di giunta di venerdì scorso, invito i gruppi consigliari di maggioranza a farmi pervenire, nelle forme e nei modi che riterranno più opportuni, le indicazioni e le volontà in merito alla necessità, dal sottoscritto posta all’attenzione della giunta e da tutti i suoi componenti considerata essenziale, di verificare con chi è il legittimo depositario delle responsabilità di governo, in quanto direttamente eletto dal popolo (i consiglieri), ciò che è più utile e necessario per la Città di Busto Arsizio nel nuovo contesto economico, politico ed istituzionale.
Come voi certamente avete già saputo ed avuto modo di approfondire, ho serie perplessità circa la convinzione diffusa e la responsabilità condivisa rispetto a un andamento amministrativo che sta in parte tradendo gli impegni assunti con la Città all’atto dell’insediamento del consiglio e, ancor più, vanificando i documenti e i presupposti su cui si è andata costituendo la giunta oggi in essere, a fronte di scelte coraggiose, lungimiranti ed anticipatrici di percorsi che, con meno consapevolezza, altri enti locali oggi stanno per imitare. Il momento di confusione della politica politicante non può essere né da me, né da ciascuno di voi sottovalutato, irriso o frainteso. E’ per questo che ogni ricaduta negativa o solo di rallentamento rispetto alle scelte in materia di bilancio, di riorganizzazione istituzionale, di urbanistica e anche circa il futuro delle partecipazioni comunali, sia esclusive, sia sovracomunali, sarebbe colpevole ancor prima che dal punto di vista politico, dal punto di vista morale e di responsabilità sociale.
Tutti voi sapete come l’approccio al bilancio preventivo del 2014 sia stato vissuto dal sottoscritto con perplessità e non totali condivisioni e mi avesse portato ad immaginare addirittura un’ipotesi di obiezione fiscale ed istituzionale.
Il senso di responsabilità, più dell’etica dei principi e delle convinzioni, mi ha portato non solo a contravvenire agli impegni assunti con la mia coscienza, ma anche a soprassedere a quelli richiesti anche a tutti i colleghi di giunta e di consiglio, oltre che all’intero corpo dirigenziale dell’ente locale e delle società partecipate.
In queste ultime settimane, e lo dico con franchezza e sincerità, non certo ai colleghi di giunta che ben conoscono le mie convinzioni e il mio stato d’animo, ho più volte manifestato la necessità inderogabile di ridefinire con un atto pubblico e trasparente per la parte residua di mandato amministrativo obiettivi, priorità, cronoprogrammi e conseguenti rideterminazioni, se necessario, di responsabilità esecutive, dirigenziali e del mondo delle partecipate. Non quindi un giro di valzer da hotel con porte girevoli, ma un chiaro e trasparente percorso con tappe prestabilite, monitoraggio costante e capacità da parte di tutti di assumersi trasparentemente impegni, responsabilità e conseguenze.
Come potete vedere, quindi, non c’è spazio sui temi che pongo per trasformismi, opportunismi e piccoli giochi di retrobottega. Nell’elaborare riflessioni, priorità e documenti che intendo sottoporre alle forze consigliari (e politiche) che intenderanno in piena autonomia e libertà sostenerlo, ho ovviamente necessità di avere anche da voi indicazioni ed eventualmente condizioni per rilanciare l’attività amministrativa e politica di Busto Arsizio, nell’auspicio che le forze politiche culturali e sociali che hanno condiviso le vittorie al primo turno del 2006 e del 2011 possano costituire ancora il nucleo attrattivo di una vincente campagna per il 2016, nell’orizzonte, non solo ideale, di una prospettiva per il 2020”.
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