“Contratto Trenord rinnovato senza gara, è un grave errore”
Legambiente critica la decisione di rinnovare l'affidamento diretto da parte di Regione Lombardia. Dario Balotta, responsabile trasporti del cigno verde: «Il collasso è destinato a peggiorare»
Il rinnovo automatico" del contratto tra Regione Lombardia e Trenord è «un grave errore che peggiorerà la situazione» del trasporto pubblico locale su ferro. È il giudizio lapidario che dà Dario Balotta (responsabile trasporti di Legambiente): «Il trasporto su rotaia operato da Trenord non cesserà perché a inizio di quest’anno una delibera (la n. 1263 del 24.01.2014) ha affidato direttamente senza gara il servizio alla stessa società anche per il periodo 2015 – 2020. Dal 1° gennaio quindi il contratto verrà automaticamente rinnovato per altri cinque anni».
L’operazione portata avanti da Palazzo Lombardia consentirà dunque altri cinque anni di gestione del trasporto pubblico da parte di Trenord, la società che è nelle mani di Trenitalia (gruppo FS) e di Ferrovie Nord, la "storica" azienda di trasporti su ferro posseduta dalla stessa Regione. «L’azienda regionale si è così garantita 700 milioni l’anno tra contributi pubblici,quasi 430 milioni, e ricavi tariffari, altri 270 milioni. Nonostante ciò sono pessimi i servizi resi ai pendolari. Con questi presupposti "garantisti" il collasso gestionale e’ destinato a peggiorare».
Quali sono le alternative? «Nelle altre regioni italiane stanno partendo le gare, in Europa sono già realizzate da oltre un decennio ed hanno migliorato e potenziato il trasporto ferroviario facendo crescere l’utenza» dice Balotta (il tentativo in altre Regioni italiane, va detto, è ancora embrionale: la Regione più avanti è il Veneto). In ogni caso, per Balotta la posizione di Trenord e Regione Lombardia è anomala: «La Regione inoltre e’ in grave conflitto d’interesse in quanto fa da arbitro e da giocatore con Trenord essendo al tempo stesso proprietaria, compratrice dei servizi con un contratto di servizio e il “programmatore” dei servizi». Anche altre Regioni italiane hanno almeno alcune linee gestite da società regionali, ma il caso della Lombardia è diverso perchè qui società regionale e Trenitalia hanno deciso di procedere insieme, gestendo l’intera rete lombarda. Una "via lombarda" al trasporto pubblico che da un lato ha evitato la drastica riduzione dei servizi vista in altre Regioni (su tutte: i confinanti Piemonte ed Emilia Romagna), dall’altro mostra anche difficoltà evidenti. Per Balotta la "via lombarda" va bocciata in toto: «la concentrazione monopolistica tra le due aziende ha peggiorato i servizi anziché migliorarli tant’è vero che per mantenere la gestione dei servizi c’è voluto un provvedimento regionale anticoncorrenziale».
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