Ergastolo per Pizzocolo, l’assassino dei video a luci rosse

Pena massima con 12 mesi di isolamento per il ragionere di Arese che uccise la 18enne rumena Simona Lavinia Aiolaiei in un motel di Olgiate Olona con due fascette da elettricista, riprendendo tutto

corte d'assise tribunale busto arsizio processo pizzocolo

Fine pena mai e 12 mesi di isolamento per Andrea Pizzocolo, l’assassino di Simona Lavinia Ailoaiei, la prostituta diciottenne rumena, uccisa il 7 settembre del 2013 in un motel di Olgiate Olona e ritrovata cadavere in un campo di San Martino in strada, in provincia di Lodi. La Corte d’Assise del tribunale di Busto Arsizio presieduta dal giudice Renata Peragallo (Piera Bossi a latere) ha comminato per il ragionere di Arese la pena più pesante, l’ergastolo, scontando solo 6 mesi di isolamento rispetto ai 18 richiesti dall’accusa rappresentata dal pubblico ministero Raffaella Zappatini. La sentenza è arrivata dopo 3 ore di camera di consiglio, iniziate subito dopo le repliche delle parti e una dichiarazione spontanea dell’imputato.

Soddisfazione è stata espressa dalle parti civili che hanno ottenuto 164 mila euro di risarcimento per la madre di Simona e circa 24 mila euro a testa per i fratelli e la sorella. «Giustizia è fatta» hanno commentato gli avvocati Tiziana Bertoli e Simone Facchinetti. Pizzocolo è stato ritenuto colpevole di tutti i capi d’imputazione più gravi, l’omicidio volontario aggravato dai futili motivi, la violenza e il sequestro di Gabriela Oana Cazan, mentre è stato assolto (solo per mancanza di querela di parte) dal reato di appropriazione di cose smarrite.

LA VICENDA – Pizzocolo, frequentatore compulsivo di prostitute, uccise Simona con due fascette da elettricista attorno al collo durante un rapporto sessuale all’interno di una camera del motel dove i due si erano dati appuntamento. L’uomo aveva poi caricato il cadavere della 18enne sulla sua auto e ha raggiunto un motel di San Martino in Strada dove abusò del cadavere della povera ragazza per ore. Il Pizzocolo aveva ripreso sia l’assassinio che la violenza sul cadavere con le sue microcamere posizionate in entrambe le stanze. La mattina dopo aveva abbandonato il corpo in un campo a poche centinaia di metri dal motel per fare ritorno a casa. Nel giro di poche ore gli investigatori della Questura di Lodi sono risaliti all’autore che hanno arrestato nella sua casa di Arese. Lì hanno anche trovato i video dell’orrore che lo incastravano.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 27 Marzo 2015
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