La casa popolare cade a pezzi, gli inquilini: “Aler intervenga”
La palazzina con 11 appartamenti del Comune ma gestite dall'azienda regionale necessita di interventi urgenti. Chi ci abita chiede da anni una ristrutturazione ma senza risultati
Intonaco che si stacca dalle pareti esterne ed interne, tetto pericolante, pilastri che sorreggono i balconi con i ferri dell’armatura che affiorano, macchie di umidità, ringhiere arrugginite, recinzioni semicrollate, muffe, infissi e porte ormai logore, piante con rami pericolanti, piastrelle delle scale rotte. Sono queste le condizioni della palazzina di via Tovo a Olgiate Olona e i residenti sono stanchi: «Paghiamo spese condominiali altissime ma non sappiamo come vengono usati questi soldi – racconta Alessandro – io sono tra quelli che paga meno, circa 120 euro al mese, ma c’è chi paga molto di più». La casa di via Tovo è l’ex-ospedale per bambini tubercolotici, trasformato in palazzina da 11 appartamenti negli anni ’70.
«Da quando hanno trasformato questo posto le manutenzioni sono state fatte col contagocce – racconta una signora che vive qui da decenni – e oggi ci ritroviamo in condizioni pietose. L’Aler non ci ascolta, dal Comune dicono che c’è un progetto per il rifacimento del tetto ma non si è visto nessun operaio qui». Ora sono stufi e hanno deciso di denunciare il fatto che si sentono ignorati da tutti: «Il sindaco che c’era prima, quando vedeva qualcuno di noi in ufficio, si metteva a ridere – raccontano – almeno quello che c’è ora ci ascolta ma noi chiediamo interventi».
Gli inquilini lamentano anche le condizioni in cui versano gli appartamenti: «A causa delle infiltrazioni dal tetto abbiamo le pareti piene di muffe – raccontano – per quanto tempo dobbiamo convivere con questa situazione prima che qualcuno intervenga». Sventolano una lettera del 2013 inviata all’Aler e al Comune di Olgiate in cui elencano i problemi e sottolineano la pericolosità di alcune situazioni: «Non abbiamo ottenuto risposte e qui c’è anche una persona disabile – conclude Alessandro – dobbiamo aspettare che accada una tragedia?». In via Tovo si sentono abbandonati da tutti.
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