Impari: “La nostra forza è non avere un passato politico”

Intervista al candidato sindaco del Movimento 5 Stelle, Francesco Impari, il più giovane aspirante alla poltrona di sindaco della città

I candidati sindaco di Saronno 2015

Francesco Impari è il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle. Ha 28 anni ed è ingegnere. «Attualmente lavoro per una società a Milano che si occupa di Open Innovation per grandi gruppi industriali italiani – racconta -. Parlando della mia famiglia, mio padre è un ex finanziere in pensione che ha passato la sua vita al nucleo di Milano e in seguito a Saronno, mentre mia madre lavora ancora in una scuola di Saronno. Ho anche due sorelle, che vivono a Vienna e a Padova. Non ho esperienze politiche precedenti a questa candidatura. È la forza del M5S per me».

Come descrivi la squadra che ti sostiene?

«La nostra lista è ben proporzionata: un terzo delle persone ha meno di 30 anni, un terzo tra 30 e 50 e un terzo ha sopra i 50 anni. Questo vuol dire che le idee innovative possono essere concretizzate attraverso l’esperienza: è il mix migliore».

Esiste un problema sicurezza in città?

«La criminalità si prende gli spazi che le vengono lasciati. Poca illuminazione e mancanza di vita sociale in centro dopo le 21 condannano la città ad essere preda di problemi di sicurezza. In particolare Saronno soffre il problema dello spaccio il cui nucleo centrale è basato nella zona della stazione ferroviaria. Bisogna fare pressione sulla prefettura per smantellare questa banda».

Saronno è al centro di quattro province, qual è la sua identità oggi?
«Saronno non è solo al centro di quattro province, è anche al centro del sistema ferroviario di Trenord che collega tutta la parte nord della Lombardia, è la città meglio collegata con il polo universitario del Politecnico della Bovisa, è al centro di uno snodo autostradale ed è collegata molto bene sia con Milano che con l’hub di Malpensa. Tutto questo per dire che Saronno ha tutte le carte in regola per essere un punto di forza di un sistema molto dinamico che si sta lanciando nel futuro: i poli tecnologici che stanno nascendo intorno a noi (Lomazzo, Gerenzano e Rescaldina) ne sono un esempio».

Quale futuro per le aree dismesse?
«Sulle aree dismesse ci sono appetiti molto forti da parte di costruttori che non vedono l’ora di coprire quegli spazi di cemento e casermoni. In una città cementificata per 2/3 e costruita per 50’000 abitanti (pur avendone 40’000) questo non è accettabile. Il nostro sogno è quello di realizzare delle aree verdi interurbane di grande valore e di recuperare parte degli edifici per farne dei poli tecnologici, così come fatto a Lomazzo con Como Next o come a Torino con l’i3p».

Un appello per gli elettori?
«
Non sono assolutista, non esiste il giusto assoluto nemmeno nelle elezioni. Noi come M5S abbiamo un modello di democrazia che è basato sulla partecipazione, sulla trasparenza e sull’onestà; cosa che ci distingue in maniera abbastanza netta da tutti gli altri. 
Inoltre in queste amministrative tutti gli altri partiti si sono proposti come figure innovative, pur avendo GIA’ governato la città. 
Parafrasando Einstein “non puoi pensare di risolvere un problema con la stessa mentalità che quel problema l’ha generato».

Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

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Pubblicato il 28 Maggio 2015
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