La fusione nucleare “in cattedra” alla Liuc
Un nuovo appuntamento per il circolo delle idee della Liuc durante il quale si parlerà del progetto del primo impianto a fusione nucleare. Un programma nel quale le aziende italiane primeggiano
E’ tutta italiana la leadership per il progetto ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor), il primo impianto a fusione di dimensioni paragonabili a quelle di una centrale elettrica convenzionale: se ne parlerà alla Liuc martedì 19 maggio nell’ambito del nuovo appuntamento del “Circolo delle Idee”, l’iniziativa di fundraising dell’ateneo.
L’appuntamento vedrà dalle ore 19.00 un incontro con Federico Testa (Commissario ENEA) e Leonardo Biagioni (Head of Contracts and Procurement di Fusion for Energy), moderati da Luca Mari (Professore Ordinario della Scuola di Ingegneria Industriale della LIUC – Università Cattaneo).
Fino ad oggi sono stati messi a bando da Fusion 4 Energy circa 3,2 miliardi di Euro, ovvero oltre la metà del budget complessivo a disposizione delle industrie europee per la costruzione di ITER. Nel periodo dal 2008 al 2014 le imprese italiane hanno vinto contratti per un ammontare complessivo di 978 milioni di euro, collocandosi per valore al vertice di progetti acquisiti subito dopo quelle francesi, ma ben prima di tutte le altre considerate tradizionalmente avanzate. Inoltre, se si tengono in considerazione solo i contratti per l’effettiva produzione dei componenti tecnologici di ITER (i quali sono sempre più la tipologia prevalente di bandi anche nel prossimo futuro) si evince che le industrie italiane si collocano nettamente al primo posto con un valore complessivo di quasi 960 milioni di euro, aggiudicandosi ben oltre la metà del valore complessivo messo a disposizione da Fusion 4 Energy tramite gare aperte alle stesse condizioni a tutte le industrie europee.
Al termine dell’incontro si svolgerà la cerimonia dell’Albero delle Idee: i partecipanti potranno apporre sull’albero le proprie proposte su qualità, tecnologia e competitività. I fondi raccolti attraverso l’iniziativa alimenteranno la campagna permanente a favore dell’istituzione di una Visiting Professorship.
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