Pozzi: “Più attenzione a verde e integrazione”

Intervista al candidato sindaco di Sinistra Ecologia e Libertà, Marco Pozzi, forza politica che è stata nella maggioranza negli ultimi 5 anni

Marco Pozzi ha 68 anni, è in pensione ed è stato insegnante alla formazione professionale, salvo un distacco sindacale per 10 anni, come segretario del comprensorio di Busto Arsizio. È stato consigliere comunale e consigliere provinciale e oggi è il candidato sindaco di Sinistra ecologia e libertà. Alla fine degli anni ’80 in Provincia è stato assessore al Lavoro con il Partito Comunista. «A Saronno non ho mai lasciato la politica, sono sempre stato attivo, pur non avendo, come gruppo, consiglieri comunali nell’ultima amministrazione. Ho deciso di candidarmi perché non c’è stato da parte del Pd di continuare l’esperienza di coalizione, con motivazioni che a tutt’oggi non abbiamo ancora capito. Avevamo cercato poi di convincere Tu@saronno a creare un unico candidato, ma hanno detto di no e alla fine anche se di corsa abbiamo deciso di presentarci».

Cinque anni fa hanno fatto parte della coalizione che ha appoggiato Porro come Sinostra Saronnese. Divergenze col Pd a parte, cosa vi fa mettere in competizione oggi? Come sono stati questi cinque anni di amministrazione in cui virtualmente eravate in maggioranza?
«Siamo stati in maggioranza, abbiamo partecipato alle commissioni consigliari anche se non avevamo un consigliere. Alcune cose hanno funzionato, altre no. Non abbiamo condiviso alcuni aspetti importanti, come la prima fase della gestione della Saronno servizi, e i fatti ci hanno dato ragione. Così pure è stata critica la gestione del teatro: poco condivisa perché le scelte le hanno fatto due persone con poca progettualità, senza capire le potenzialità della fondazione teatro, assumendo solo i costi di una gestione poco avveduta. La domanda che abbiamo posto subito: in questa situazione di crisi, il comune può permettersi 300mila annue per mantenere il teatro o ci sono altre strade? Nessuno ha mai voluto rispondere».

Quali sono le urgenze oggi si Saronno? Quale il futuro delle aree dismesse?
«L’area che potrebbe essere subito interessata è la Cantoni. Ho partecipato al gruppo di lavoro per il progetto di riqualificazione. All’inizio era molto brutto poi è stato modificato sia su richiesta del gruppo di lavoro sia in commissione. Hanno cambiato anche i progettisti. Io ritengo sia stato migliorato e disegnato meglio il parco urbano e ridotta una parte delle volumetrie. Voglio dire che ci deve essere solo una proposta dei privati ma il comune deve svolgere un ruolo molto importante per la riqualificazione di tutte le aree dismesse. Tornando alla Cantoni contemporaneamente si è sviluppata una analisi sullo stato di inquinamento dell’area, confermato anche dalla provincia e quindi il piano di bonifica che sarà deciso dalla conferenza dei servizi darà i tempi lunghi per la riqualifica. È stato un lavoro della commissione acqua che è riuscita a identificare le responsabilità della proprietà nel l’inquinamento della falda acquifera. Oggi sappiamo chi è stato e Sel si batterà perché i responsabili paghino per quell’inquinamento».

E palazzo Visconti?
«C’è un progetto che riposa nei cassetti della giunta uscente: il recupero dell’area di Palazzo Visconti e Villa Gianetti. Iniziato con l’abbattimento della caserma dei pompieri e poi lasciato li. Anzi, con la minaccia, per fortuna sventata, di farne un parcheggio. La commissione Palazzo Visconti aveva invece individuato quell’area come area verde attrezzata e di socialità. È un progetto fattibile, anche in un momento così difficile per le amminostrazioni locali. E ci sono i canali per poter accedere a un project financing tra pubblico e privato. È un peccato che sia ancora fermo, noi ci impegnamo a rilanciarlo».

Pozzi si fa scattare una foto sotto la foto di Lima.
«Ancora oggi lui è il simbolo di una politica pulita, in cui gli obiettivi non erano solo la ricerca del potere, ma il lavoro era al centro delle politiche della sinistra. Oggi Renzi ha distrutto i diritti del lavoro e precarizzato la società. Questo vale anche a Saronno: di fronte alla crisi economica e sociale, il comune avrà la priorità di ricostruire politiche di avviamento al lavoro, politiche a sostegno della disoccupazione, difesa di tutte quelle fasce di popolazione che sono colpite dalla povertà. Guardiamo con meraviglia tutti quei candidati che parlano di buche da riparare o dondolai da distribuire a pioggia a tutti. La prossima amministrazione dovrà fare i conti con la crisi, il lavoro e la povertà».

Quanto sono importanti i social e le nuove tecnologie per i vostri obiettivi?
«Tanto. Velocizzazano la comunicazione, si arriva immediatamente le persone. Però è vero che c’è una parte importante dei cittadini a cui bisogna comunque arrivare porta a porta. Vanno usati, saranno fondamentali, ma non va dimenticata la comunicazione tradizionale, perché la partecipazione vera per noi è fondamentale».

Appello finale per Pozzi.
«Noi invitiamo a votare me e Sel per dare una possibilità agli elettori saronnesi di votare a sinistra. Ripeto: è importante votare perché ci sono tanti elettori che non vogliono votare per protesta e noi riteniamo che questa non sia una soluzione. Auspichiamo di avere più forza per poter realizzare quegli obiettivi messi nel programma, su cui abbiamo lavorato anche in questi anni, per un ambiente non sfruttato e mercificato, per un coinvgimeto sempre maggiore dei cittadini, per lavorare anche per una società saronnese più solidale, per contrastare la violenza e l’insicurezza».

Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

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Pubblicato il 26 Maggio 2015
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