Una caduta regala ad Aru la maglia rosa

Il gruppo si rompe a poco più di 3 chilometri dalla fine e i ritardi restano validi: Contador paga 36" al sardo, Porte finisce lontano. Tappa a Modolo in volata

fabio aru ciclismo giro d'italia maglia rosa

L’epilogo che non ti aspetti, almeno in questi termini. La 13a tappa del Giro d’Italia, piatta come un biliardo, ha cambiato il volto alla classifica generale e inferto distacchi da “media montagna” nonostante si sia conclusa in volata.

A Jesolo ha vinto sì uno sprinter, il veneto Sacha Modolo (Lampre-Merida) ma a festeggiare più di ogni altro è Fabio Aru: lo scalatore dell’Astana ha infatti strappato la maglia rosa ad Alberto Contador a causa di una caduta avvenuta poco prima del cartello dei -3 chilometri all’arrivo, la distanza su cui (in tappe simili) i distacchi vengono neutralizzati in caso di incidenti.

Per pochi metri però, la caduta ha inciso sulla classifica: Aru è rimasto in piedi ed è giunto alle spalle dei primissimi, Contador e Porte invece sono rimasti coinvolti, hanno dovuto prendere le bici di due loro gregari (l’austaliano è già stato penalizzato di 2′ per aver ricevuto in prestito la ruota di Clarke, che gareggia in un’altra squadra, poche tappe fa) e inseguire. Lo spagnolo ha per lo meno contenuto i danni, giungendo a 40″ da Modolo e a 36″ da Aru, aiutato dai compagni di squadra. Porte, dolorante, invece ha pagato di nuovo dazio: la Sky lo ha accompagnato al traguardo a velocità ridotta e così ha perso altri 2’04” da Aru. Alla vigilia della crono di Valdobbiadene del sabato (quasi 60 chilometri) quindi, il sardo dell’Astana ha un margine di 19″ su Contador (Tinkoff-Saxo) e 1’14” sul compagno Landa. Quarto Kreuziger, altro Tinkoff, quinto Cataldo, altro Astana. Uran è sesto nonostante i problemi patiti nella prima fase (2’02”) mentre Porte è precipitato in classifica al 17° posto a 5’05” dalla maglia rosa.

Giusto terminare con i complimenti a Modolo e alla sua Lampre per il successo: perfetto il treno formato da Richeze e Ferrari che hanno portato lo sprinter veneto in posizione ideale. Sul traguardo ha bruciato di un soffio gli altri azzurri Nizzolo (ben pilotato dal nostro Alafaci) e Viviani.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 22 Maggio 2015
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